Interviste
Modà, Kekko Silvestre a cuore aperto per un EP intimo e personale come non mai
Non si può parlare di musica italiana senza parlare dei Modà, la band milanese che in pochi anni ha conquistato il pubblico italiano ottenendo 1 disco di Diamante, 9 dischi di platino e 2 dischi d’oro a cui si aggiungono 15 singoli certificati platino e 6 certificati oro e un lungo elenco di palazzetti e stadi sold out in tutta Italia. Kekko Silvestre, leader e front man della band e parolieri di indiscusso talento, ha segnato almeno due generazioni con i suoi testi carichi di emozioni profonde con i quali ha permeato tutti i successi della band arrivando al cuore di tantissimi fan.
Lo scorso 12 novembre i Modà hanno pubblicato “BUONA FORTUNA – PARTE PRIMA” (prodotto da Friends & Partners/licenza esclusiva Believe Artist Services), un EP, in uscita a 2 anni di distanza dall’ultimo lavoro di studio “Testa o croce”, trovano spazio 6 brani inediti, tra cui il singolo che ha anticipato la nuova pubblicazione “Comincia lo show”.
Il brano è accompagnato da un video già online diretto da Matteo Alberti e Fabrizio De Matteis per Double Vision – Film & More. Il video, che nasce da un’idea di Francesco Silvestre, è un’aperta critica al mondo social di oggi dove chiunque, seduto sul proprio divano, può brandire il proprio telefono come una vera e propria arma, sparando giudizi contro chi si trova in quel momento dall’altra parte dello schermo.
Ho ascoltato con grande piacere questo tuo nuovo EP, e ho ritrovato quelle sperimentazioni musicali che già avevi preannunciato, a livello musicale, soprattutto in “Comincia lo Show” così elettronica. Sono rimasto sorpreso, però anche dal cambiamento del mood dei testi e delle sonorità, più cupe, malinconiche e con un briciolo di disillusione forse.
Grazie!
Sicuramente è anche un po’ il periodo no? Nel senso che, il periodo è stato cupo. Alcune canzoni lo sono sicuramente più di altre. Comunque, ad ogni modo, si non posso nascondermi dietro a un dito. Noi dobbiamo cercare anche di far trasparire dei messaggi attraverso le canzoni. Ed io di positivo in tutto questo periodo ci ho visto ben poco. Quindi, per essere coerente, per essere anche sincero, ho cercato di tirare fuori in questa prima parte (perché poi è una prima parte del disco) forse le sensazioni che più mi hanno permeato in questi mesi, no?
Certo.
Quella un po’ della tristezza, non della negatività, perché la negatività è un’altra roba. In questo periodo è difficile essere positivi. Bisognava avere tanta speranza ma poi io, alla fine, questi 2 anni mi hanno segnato molto. Li ho vissuti molto male veramente, non per finta. Sono stato colpito anche in famiglia purtroppo, quindi ho avuto molta paura. Nonostante il vaccino, nonostante poi tutto…
In effetti era quello che mi domandavo, nell’ascoltare queste canzoni. Tu oltre che front man, hai dimostrato il tuo grande talento di paroliere per tantissime canzoni, e immaginavo che chi dimostra una tale sensibilità non potesse rimanere indifferente a due anni di tale sofferenza.
Grazie.
Devi sapere che a me piace leggere i testi prima di sentire i brani, e in questo modo spesso colgo delle sfumature che magari vengono poi mitigare dalla parte strumentale. Per questo ho colto subito la malinconia delle tue parole.
È molto bello. Si certo, con la parte strumentale spesso vai a mascherare un po’ il reale significato del testo.
Poi soprattutto nelle musiche tipiche dei Modà, con tutta la magnificenza degli archi.
A me piacciono molto gli archi… Li metto nel rock, che tu senti “22 metri quadri” ci sono gli archi, poi vai a prendere la canzone più classica come “Scusa Se Non Lo Ricordo Più” e anche li sezione d’archi, secondo me gli archi stanno bene. A me piace far suonare gli strumenti insieme in generale perché poi uso un po’ tutto: le acustiche, le elettriche, l’ukulel. Nel disco scorso abbiamo usato anche i fiati come il sax, abbiamo usato i cori, ci sono i cori dei bambini non mancheranno mai. Penso che tutto usato con le giuste misure funzioni.
Tornando alle tracce dell’EP, quella che sicuramente mi ha colpito di più, emotivamente, è “Buona fortuna buona vita buona luna”. L’ho sentita così intima e ”buona fortuna”. Leggendo il testo ho percepito la sensazione di invadere uno spazio privato molto intimo. Mi è sembrato di vederci tanto di te, e ti sei aperto come mai prima d’ora.
È vero, parla molto di me. Ho voluto farlo nascondendomi dietro una figura femminile che rappresenta quella parte più fragile di me che poi è la parte con cui scrivo le canzoni forse, della quale faccio uscire poco. Stavolta, però, avevo proprio voglia di parlare di me e delle mie fragilità e di una cosa di cui mi sono sempre vergognato. Ho capito che forse non c’è nulla di cui vergognarsi, anzi le fragilità sono ciò che ci rende umani. Siamo uguali agli altri, non siamo dei robot o dei supereroi.
Quindi insomma ci avevo beccato che stavo spiando
Si si si preso benissimo bravo
Parlando invece di “Comincia lo Show”, possiamo definirla una frecciata nei confronti dei leoni da tastiera e della stampa dalla critica feroce?
Ma sai frecciata frecciata è un po’ troppo… penso sia più una fotografia di quella che è la società moderna vista attraverso l’uso dei social, no?
Si
I social sono diventati una discarica a cielo aperto dove chiunque può seminare cattiveria e odio gratuito verso chiunque, senza nessun limite. Ci sono persone come noi che hanno 20 anni di carriera alle spalle e certe cose se le fanno scivolare addosso perché sanno che provengono dall’ignoranza, ma ci sono anche persone più fragili che invece a queste cose ci credono e spesso e volentieri capita che compiano gesti estremi: questo è il bullismo mediatico, il bullismo moderno che è totalmente fuori controllo. E questa cosa fa molta paura soprattutto per i giovani.
Scusa la domanda molto diretta, a te è mai successo di dire a un certo punto “chi me la fa fare di sopportare di subire tutti questi giudizi gratuiti” e sentire di non aver voglia di continuare?
Tutti i giorni, tutti i giorni
Aldilà dei guadagni e della fama, penso che una persona arrivi ad essere stufa di sentirsi sempre giudicato e senta la voglia di mandare tutti a quel paese
No ma io ne ho mandata tanta di gente a quel paese, soprattutto nel 2014, quando decisi di chiudere i miei account e sparire dai social come poi ha fatto anche il mio collega Jovanotti. Era un account che aveva 500mila followers e l’ho chiuso proprio per questo motivo, perché avevo capito veramente quanto fosse pericoloso usare Instagram come metro di stima del proprio valore come artista e come persona. Va bene comunicare tramite i social ma non può ruotare tutto intorno ai like.
Concordo in pieno
Prima per poter dire la tua su un argomento dovevi aver studiato, oggi apri un account e sei un dottore, un giornalista, uno psicologo, un cantante e a me questa cosa fa incazzare. Una persona ha dietro tanti sacrifici, tanto impegno, emozioni, si mette in gioco tanto e fa un lavoro comunque difficile; per quanto la gente possa pensare “a cazzo beato te” vede solo le cose belle di questo lavoro ma veramente dietro ogni disco c’è anche una sofferenza, perchè ogni volta devo mettere da parte il pudore e usare le mie emozioni più profonde. E a volte fa davvero male vedere tutto giudicato con tanta ignoranza e superficialità.
In passato ricordo che siete stati bersagliati anche un po’ dalla stampa. Ogni cosa che faceva “Checco dei Modà” era da commentare: o c’eri troppo o troppo poco, o eri troppo pop o sul punto di fallire. Non andava mai bene.
E ma sai fa anche un po’ parte del gioco, però finchè il gioco lo conduce la stampa si da per scontato che dietro ci sia gente con un titolo per parlare di musica e allora li sai magari ti viene anche voglia di rispondere, di confrontarti attraverso una critica che può essere costruttiva come può anche non esserlo. Quando ti parla uno che non sai chi sia, su instagram non ha una foto e comincia a parlare senza scrivere sgrammaticato e ti dice che fai cagare, che sei una merda, che devi morire, che spera che ti ammali allora tu capisci che a quelle cose non bisogna dare conto.
Ci sono altre novità nel prossimo futuro?
Sicuramente uscirà una seconda parte con l’anno nuovo e sicuramente in tour porteremo le canzoni nuove nonostante sarà il continuo del tour di Testa o croce.
Francesco “Kekko” Silvestre (voce), Enrico Zapparoli (chitarra), Diego Arrigoni (chitarra), Stefano Forcella (basso) e Claudio Dirani (batteria) porteranno dal vivo i brani di questo nuovo progetto discografico nel tour che li aspetta il prossimo anno.
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La band – che da sempre trova live la sua condizione migliore – ripartirà dalla sua Milano il 2 maggio 2022, recuperando in questo modo le date annullate a causa della pandemia nel 2020.
Questi gli appuntamenti:
02 maggio, Mediolanum Forum di Assago, Milano
(recupero del 1 ottobre 2021, del 28 marzo e del 18 dicembre 2020)
03 maggio, Mediolanum Forum di Assago, Milano
(recupero del 2 ottobre 2021, del 29 marzo e del 19 dicembre 2020)
09 maggio, Arena di Verona, Verona
(recupero del 2 maggio 2020 e del 26 settembre 2021)
13 maggio, Palacatania di Catania
(recupero dell’8 ottobre 2021, recupero del 6 marzo e del 2 ottobre 2020)
14 maggio, Palacatania di Catania
(recupero del 9 ottobre 2021, del 7 marzo e del 3 ottobre 2020)
17 maggio, Palasport di Reggio Calabria
(recupero del 12 ottobre 2021, del 17 marzo e del 6 ottobre 2020)
20 maggio, Palaflorio di Bari
(recupero del 15 ottobre 2021, del 13 marzo e del 9 ottobre 2020)
21 maggio, Palaflorio di Bari
(recupero del 16 ottobre 2021, del 14 marzo e del 10 ottobre 2020)
26 maggio, Palazzo dello Sport di Roma
(recupero 19 ottobre 2021, del 20 marzo e del 12 dicembre 2020)
28 maggio, Pala Sele di Eboli (SA)
(recupero del 5 ottobre 2021, del 10 marzo e del 13 ottobre 2020)