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Interviste

Sammarco, tutte le sfumature dell’indie con il nuovo EP

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Il 14 gennaio è uscito, a distanza di tre anni dal disco di debutto, il nuovo EP del cantautore milanese Sammarco. L’extended play, intitolato Tutte le cose che di te vorrei bruciare, contiene sei canzoni ed è prodotto da Giuliano Dottori, ex Amor Fou. L’EP è stato anticipato dal singolo Niente di Speciale; di questo è uscito anche, sempre prima dell’EP, un video ufficiale molto interessante, un “non-video” come definito dall’artista stesso.

Tutte le cose che di te vorrei bruciare è il riflesso di un periodo di difficoltà per Marco, una trasposizione artistica del mulinello di emozioni che si prova durante una rottura e del percorso catartico dall’evento in sé alla “liberazione” da esso e dal suo peso. Il tutto raccontato nella forma più archetipica dell’indie, asciutto, minimale ma poetico, non asettico ma pregno di emotività: un EP che si muove nel microverso indie, passando da quello italiano più intimista di Brunori a quello più legato al folk anglofono.

Sammarco parla di sé, del suo rapporto con la fine di un rapporto, dell’incapacità di sfogare le emozioni forti durante il lockdown e del processo di “guarigione” mentale attraverso la produzione creativa; un’autobiografia.

La scorsa settimana è uscito il tuo EP Tutte le cose che di te vorrei bruciare. Quando hai cominciato a lavorarci?
Ho iniziato a lavorarci verso la fine del lockdown del 2020, periodo in cui ho scritto tutte le canzoni che lo compongono. Avevo una dozzina di pezzi registrati sul cellulare verso la fine di maggio. Poi, dopo l’estate ho contattato Giuliano Dottori e siamo entrati in studio.

Che cosa racconta l’EP? Chi sono i soggetti che si nascondono al suo interno?
In questo EP c’è un periodo difficile della mia vita che ho dovuto affrontare e superare. C’è una catarsi, la liberazione dalle scorie e l’elaborazione del lutto legato alla fine di una relazione. Come dicevo ho scritto queste canzoni verso la fine del lockdown, in un momento in cui mi sono trovato ad affrontare la solitudine e l’impossibilità di sfogare la frustrazione e la tristezza al di fuori delle mura domestiche. Così come mi era già capitato altre volte, l’ho fatto nel modo che mi riesce meglio, l’ho fatto scrivendo canzoni.

C’è un brano a cui sei particolarmente affezionato e che hai sentito più vicino rispetto agli altri nel tuo EP?
Se dovessi sceglierne uno in particolare forse direi “Spider-Man”, è il brano che penso racchiuda meglio il senso, quello che volevo davvero trasmettere con questo lavoro. Sono davvero molto soddisfatto anche della resa su disco, dell’arrangiamento e del sound.

Tutte le cose che di te vorrei bruciare è stato anticipato dal videoclip di uno dei singoli, Niente di Speciale. Il video è molto interessante: lento, dilatato, quasi onirico. Come è nata l’idea?
Sono contento che vi sia piaciuto, sono molto legato a questo videoclip. Il video di ‘Niente di speciale’ è nato con un’idea ben precisa, ovvero quella di non voler fare un videoclip “convenzionale” ma di realizzare un non-video. Con Lea Palazzetti, che è la mia ragazza nonché attrice ed ideatrice del video, volevamo creare un prodotto che fosse soprattutto estetico, una sorta di fotografia. L’idea era di portare oggetti di uso quotidiano in un ambiente inusuale per far emergere il contrasto, contrasto che è poi lo stesso che vive nella canzone.

Ti senti parte di un genere musicale? Come definiresti la tua musica?
Mi sento un cantautore, scrivo testi e musiche dei miei brani da sempre. Sicuramente i miei ascolti mi hanno sempre influenzato e hanno influenzato la mia crescita musicale. L’indie rock, l’indie degli anni zero, e anche il folk soprattutto di stampo americano. Se dovessi darmi un’etichetta al momento potrei dire che il mio genere è semplicemente Indie.

Nel tuo EP non ci sono collaborazioni, è solo tuo, come è giusto che sia. In futuro, tuttavia, ti piacerebbe collaborare con qualche collega? C’è qualcuno in particolare?
Non ho mai amato particolarmente i featuring se devo essere sincero. Sono sempre abbastanza diffidente anche se si tratta di artisti affermati. Devo dire invece che una cosa che mi ha sempre affascinato e che mi piacerebbe molto fare è scrivere una canzone per qualcun’ altro. Una collaborazione in quel senso mi ispira molto. Sia chiaro, questo non significa che non vorrei mai fare un featuring. In quel caso, chiudendo gli occhi e sognando, mi piacerebbe farlo con uno dei miei idoli musicali di sempre, Manuel Agnelli.

Vuoi dire qualcosa ai tuoi ascoltatori?
Ai miei ascoltatori senza troppa ipocrisia vorrei dire di ascoltarmi e far girare le mie canzoni. Sostenere il mio progetto.

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