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Sangiovanni – Cadere Volare

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Per chi ha seguito con un pizzico di attenzione in più il percorso di Sangiovanni, a partire dalla sua partecipazione ad Amici, sa che la pubblicazione di questo disco, ad un anno dalla sua vittoria del circuito canto del talent, è uno spartiacque. Le aspettative create all’inizio del suo percorso sono state alte, e fino ad oggi sono state soddisfatte solo a tratti: questo album è un’affermazione definitiva di quello che il cantante vicentino vuole rappresentare con la sua arte nella scena musicale italiana.

L’impressione che si ha al primo ascolto dei brani, è che ci siano dei temi ricorrenti, a cui l’artista si dimostra estremamente legato.
Cadere volare, title track prodotta da Dario Faini, e titanic sottolineano il concetto di abbracciare la vita a trecentosessanta gradi. Bellezze, pericoli e paure: fa tutto parte dell’esperienza della vita, e Sangio ci ricorda come tutto sia estremamente imprevedibile, ma che vale la pena vivere ogni momento appieno: non ci resta che “Cadere/ volare/ anche se poi fa male.”

Gente che siamo risulta inevitabilmente una traccia controversa, una furiosa denuncia alla società, sulla quale non è difficile concordare, ma che culmina in un pungente “non si può dire più un cazzo”, dalla discussa interpretazione. 

Attraverso cortocircuito, sigarette alla menta e cielo dammi la luna, Sangiovanni racconta un sentimento che lo attanaglia in diverse circostanze della sua vita: l’impotenza.
Nei testi di questi brani l’empatia la fa da padrona; traspare la necessità viscerale di voler dare tutto alle persone che si amano – le sigarette, il tempo e persino la luna –  e la conseguente sensazione di debolezza che può derivare dall’impossibilità di esaudire questa necessità. Il tempo è limitato, alla luna non ci si arriva, e, a volte, capita che qualcun’altro trovi le sigarette preferite della persona che ami prima che ci riesca tu.

Abbiamo conosciuto farfalle sul palco dell’Ariston, e sullo stesso fil rouge si sviluppa duedinotte, un pezzo dance e leggero che racconta delle due facce di uno stesso rapporto, che si palesano alternatamente in base ai momenti e alle circostanze di confronto.

Viene dimostrata, infine, una forte consapevolezza nei confronti dei rapporti che evolvono o che eventualmente, finiscono.
Perderci (forti), parolacce, amica mia e se mi aiuti sono una dichiarazione di coscienza, una rappresentazione estremamente razionale della direzione che un rapporto può prendere, specialmente quando manca la sincerità e la comunicazione: di certo un punto di vista che non ti aspetti da “un diciottenne qualunque”.

Cadere volare non è un album che ci fa gridare al miracolo, ma ha raggiunto sicuramente l’obiettivo che ci aspettavamo. Dopo un’estate passata in classifica con brani perfettamente confezionati, ma che non rappresentavano appieno la qualità di scrittura di cui sembrava essere capace Sangiovanni, questo disco riesce ad inquadrare le abilità del cantante: gli approcci sono maturi, le tematiche non sono scontate e testi e produzioni risultano di alta qualità. Ottimo punto di partenza per un diciottenne che, con un percorso corretto e coerente, sarà spesso tra le nostre playlist.

a cura di Ilaria de Guidobaldi
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