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Interviste

Cordio, una spudorata ricerca di liberarsi dalla vergogna

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Pierfrancesco Cordio, in arte Cordio, è un cantautore nato a Catania nel 1995. 

Scoperto da Ermal Meta, che ne cura la produzione artistica e lo porta in tour come opening act nei suoi concerti per oltre 50 date in tutta Italia, partecipa a Sanremo Giovani 2019 con il brano “La Nostra Vita”.  Ospite della IX edizione di “Meraviglioso Modugno” viene premiato dalla Federazione Autori per “l’intensità e la fluidità di scrittura con cui dipinge nella canzone uno stato d’animo”. 

Tra il 2019 e il 2020 apre alcuni concerti del tour “Abbi cura di me” di Simone Cristicchi e del tour “L’altra metà” di Francesco Renga. Pubblica per Mescal/Sony tre singoli e due EP digitali, poi confluiti in un unico disco in formato fisico dal titolo “Ritratti Post Diploma”, che ha presentato dal vivo a Roma, Milano e Catania. 

Esce venerdì 8 aprile 2022 “Hey Vittoria“, il nuovo singolo di Cordio fuori su etichetta Mescal.  Terzo tassello del mosaico che creerà il nuovo album, chiude idealmente il cerchio aperto da “Mezza Mela” e continuato da “Cose che si dicono”. Anche qui il tema è sentimentale, ma questa volta l’amore non è mai iniziato. La storia è quella di un bacio non dato, durante quella che è la stagione della leggerezza per eccellenza: l’estate dopo il diploma. “Hey Vittoria” è una canzone narrativa, che racconta una storia nella più classica – e oggi purtroppo un po’ perduta – tradizione cantautorale.

Co-scritta e prodotta da Lorenzo Vizzini, segue la scia dei precedenti singoli, tracciando una continuità nel sound e nella scrittura che definisce sempre di più la forte identità artistica del nuovo progetto di Cordio

Perché definisci il tuo nuovo singolo “Hey Vittoria” una canzone spudorata?
Perché mi metto a nudo senza nessun filtro. Nella scrittura a volte ci si può nascondere, si può creare un’immagine di sé migliore della realtà. In questa canzone invece racconto la vergogna e il rimpianto. 

Hai dichiarato in passato, per il tuo singolo “Cose che si dicono”, che si trattava di un brano scritto con lo stomaco più che con la testa. Normalmente i tuoi brani nascono di più nella tua pancia, per l’appunto, nella tua testa?
In realtà sono una persona molto cerebrale, troppo per capire che si può star bene senza complicare il pane, per citare il grande Bersani. Da un po’ sto dando fiducia al mio istinto, e le canzoni che vengono fuori sono meno “edificanti” ma hanno molta più grinta, e lo preferisco. 

“Hey Vittoria” è un brano autobiografico?
Si lo è, ma pur sempre “romanzato”, non tutti i dettagli della canzone sono necessariamente reali, la scrittura richiede anche una parte di “invenzione verosimile” secondo me. 

Sei molto apprezzato per la fluidità della tua vena compositiva, e questo è un talento naturale, ma quanto studio c’è dietro?
C’è tanto amore per la parola, fino a qualche anno fa trascrivevo a mano i testi dei miei cantautori preferiti, li analizzavo, cercavo di carpirne ogni sfumatura. Così mi sono innamorato della penna di Francesco Gazzè, fratello di Max, che secondo me è il più grande paroliere italiano. 

Sei stato in tour con artisti di calibro importante come Cristicchi, Renga ma soprattutto Ermal Meta che oltre che essere il tuo mentore è davvero un tuo grande estimatore. Cosa ti porti dentro di tutte queste esperienze?
Da ognuna di queste esperienze ho tratto insegnamenti diversi. In generale saper coniugare il divertimento e il gioco con la più seria preparazione tecnica e l’attenzione per ogni dettaglio, questo credo sia quello che hanno in comune. 

Dalla Sicilia sei volato a vivere a Milano per inseguire il tuo sogno di musica, quanta Catania c’è dentro ai tuoi brani e quanta Milano?
Catania è la scenografia che quasi sempre fa da sfondo alle mie canzoni, tant’è che a volte mi piace nominarla esplicitamente. Milano ci sarà, nel disco c’è una canzone ambientata lì, ormai ci vivo da tanti anni.

Nella tua carriera sei uscito con diversi singoli e due EP, c’è un album in cantiere?
Si, gli ultimi tre singoli faranno parte del nuovo album, che uscirà tra pochi mesi. Questa volta ho deciso di lavorare in modo unitario e coerente, sarà un disco che, pur nelle sue diverse sfumature, avrà un suo linguaggio sia musicale che testuale, e mi accorgo che dopo i primi tre singoli chi mi segue sta già cogliendo questa progettualità. 

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