Interviste
Punkreas, tornano live al Rugby Sound Festival

I Punkreas suoneranno al Rugby Sound Festival il prossimo mercoledì 6 luglio: la band e il festival hanno una lunga storia in comune, che inizia proprio con la prima edizione del Rugby Sound. Dopo due anni di stop forzato e concerti acustici, i Punkreas tornano ad imbracciare le loro armi elettriche per scatenare pogo e far sfogare la rabbia non a una, non a due, ma a ben tre generazioni di persone che li ascoltano, e li seguono da una vita.
Noi abbiamo parlato con Paletta, il bassista della band, e ci siamo fatti raccontare un sacco di cose. La data dei Punkreas, del “Trenta e qualcosa tour”, del Rugby Sound Festival ha un biglietto a prezzo simbolico per poter permettere a tutti di accedere al concerto.
Ok, cominciamo: ultimamente per trovare qualcuno che suona la chitarra elettrica tocca quasi sempre andare dai 35 anni in su.
E’ vero, è vero! I maneskin ci avevano quasi illuso, invece quest’anno niente.
A proposito di chitarre elettriche: continuate il tour che avevate iniziato per i 30 anni, ma in elettrico.
Esatto: avevamo iniziato il tour, “XXX tour”, due anni fa. Abbiamo fatto solo la prima data all’Alcatraz, pi avevamo una torunèe ma è saltato tutto. Quindi tutti obbligatoriamente fermi, ma noi non riuscivamo a stare fermi quindi ci siamo inventati una cosa che volevamo fare da un po’ di tempo: mettere i nostri successi in acustico per poterli portare in giro nel momento in poi l’unica possibilità era quella. Un concerto in elettrico con la gente seduta e la mascherina…capisci che alla seconda canzone ci avrebbero tirato dietro le sedie e tutto quello che potevano trovare.
Ci siamo inventati questo spettacolo, dove raccontavamo fra una canzone e l’altra aneddoti e storie.
Vi ho visto qui a Prato in acustico, al Centro Pecci.
Bello! Si, li è stato bello! Bello anche il posto.
Avete portato anche Dario di GKN.
Si, tanta roba. Infatti il giorno dopo siamo andati a trovarli in fabbrica. Poi abbiamo voluto riprendere il tour che avevamo interrotto: sono passati due anni, quindi l’abbiamo chiamato “Trenta e qualcosa tour”, perché sarebbe il trentaduesimo anno. Siamo ripartiti in elettrico e ora c’è una voglia di vedere concerti inaudita, sta andando benissimo.
Io mi sto rendendo conto che ora c’è un numero di sold out che non ho mai visto nella vita.
Devo dirti la verità: i posti dove suoniamo noi non sono giganteschi, ma i sold out sono tantissimi. Ultimo fa sold out negli stadi. C’è voglia di concerti, anche perché la situazione è stata brutta per tutti, ma soprattutto quelli del settore. Non penso a noi musicisti, perché bene o male noi di riffa o di raffa ce la siamo cavata, ma tutto il nostro entourage: tecnici del suono, macchinisti, erano tutti pronti per la stagione e per portare a casa dei soldi alle famiglie e invece sono andati a zero, e pochissimo supportati. La musica ha fatto due anni veramente allucinanti, sembrava di essere tornati nel medioevo, e invece ora si sta riprendendo, dai.
Suonerete il 6 luglio al Rugby sound festival: avete una storia con loro.
Si, la prima volta, la prima edizione, ci avevano chiamato: noi siamo di San Lorenzo di Parabiago e il Rugby Sound è organizzato dal Rugby Parabiago, quindi abbiamo aperto un po’ la strada ed stato un concerto meraviglioso. Con i proventi della prima stagione il Rugby Parabiago è riuscito a farsi il campetto, allenare i giovani e tutto quanto. Man mano ha iniziato ad alzare un po’ il tiro: adesso è al Castello di Legnano ed è diventato uno dei primi festival italiani. Quindi giocheremo molto, molto in casa!
Anche perché ho visto…voi suonate praticamente gratis.
Abbiamo pensato che la cifra simbolica serve per dare qualcosa a chi ci ha lavorato dentro, ma abbiamo pensato che in un momento in cui…a me dispiace molto, ma con la ripresa della musica, abitando a Milano…vedo che ci sono un sacco di concerti ma cazzo, quello che costa di meno costa 70 euro! E’ vero che è ripresa la musica, è vero che vengono i nostri paladini, ma pensa anche solo a qualcuno che studia, o a qualcuno che comunque fa un part time da 700 euro, ne vede uno da 200 euro ed è un quarto del suo stipendio mensile. Questa cosa qua, devo ammettere anche da parte di noi musicisti, ma anche degli organizzatori…era il momento di pensare più alla gente ed avere meno pretese, e da parte degli organizzatori fare un biglietto a un costo accessibile per la gente che ti ha sempre dato il pane. Infatti la nostra sarà una serata di festa accessibile a tutti.
Ho visto che anche i Lacuna Coil suonano gratis.
Esatto, anche i Lacuna Coil. Mi sono trovato con loro e sono molto divertenti! E’ una scelta, un punto di vista, che il Rugby sound solitamente faceva: magari con i gruppi più piccoli, ma questa volta ha voluto lasciare il segno con i gruppi un po’ più importanti. E ne siamo molto contenti.
Ora ti chiedo una cosa che non so se ti ricordi, perché si parla di 20 anni fa e coda: qui a Prato c’è stato l’Off Tune Festival e c’era la mostra sul Cencio’s, il locale, con tutte le foto dei concerti, e c’eravate anche voi.
Ma certo che ce lo ricordiamo! Si parla di un sacco di anni fa! Noi abbiamo avuto la fortuna…il segreto dei Punkreas è quello di trasformare i concerti in feste, e di trovare situazioni, come i centri sociali, che ti permettevano di fare concerti in ogni regione. La cosa bella è che la gente veniva perché voleva stare in compagnia, non per il concerto di preciso: poi se c’era un gruppo bello iniziava a interessarsi, si interessavano anche i locali e via via. Ora ci sono sempre meno centri sociali, tanti sgomberi, i locali preferiscono fare altro e noi ci troviamo in una situazione in cui vedo che soprattutto fra i ragazzi c’è molto fermento, ragazzi che hanno messi su gruppi meravigliosi, che però fanno fatica a suonare. Noi ci portiamo dietro a farci da gruppo spalla alcuni ragazzi che ci mandano le loro cose, ma la mentalità dei locali è quello di far iniziare loro presto e poi sbigliettare dopo quando inizia la discoteca, e questo fa si che quando loro iniziano a suonare non c’è nessuno.
Quando avete fatto la prima prova dei Punkreas, nella vita?
Nel 1988. Il primo concerto è stato nel 1989: provavamo nell’oratorio del paese! All’inizio non trovavamo i chitarristi giusti, poi ne abbiamo trovati! Della formazione originale del 1989 siamo io, Cippa e Noise alla chitarra.
In questi trent’anni, a parte i cambiamenti del mercato e delle persone, siete cambiati anche voi?
Guarda, fisicamente si (ride). Un altro punto di forza è che il nostro concetto è rimasto sempre…è attuale, perché ci piace guardare quello che succede in giro e metterlo in musica, e abbiamo visto questo cambio generazionale: nelle prime file dai sedici, diciassette anni fino ai ventitrè che si ammazzano nel pogo, al centro i trentenni fino ai quarantadue, quarantatrè, che si godono il concerto, e dietro i cinquantenni che sono i genitori di quelli della prima fila. Si fanno accompagnare dai figli diciottenni che hanno la patente e loro possono sbronzarsi! E’ fondamentale che continuino i concerti dal vivo in Italia, perché con i canali ufficiali che passano la musica di spazi ce ne sono proprio pochi. Parlo del nostro genere, perché poi di gente con la tuta che canta ce n’è a bizzeffe.
Ma secondo me sono talmente tanti….li sfornano come biscotti.
Infatti, e quelli che non vengono troppo bene vengono messi col pane secco.
Il Rugby Sound Festival, partito il 30 di giugno all’Isola del Castello di Legnano, continua ogni giorno fino al 10 di luglio con concerti e after show.
ORARI
21.15 BASTARDS SONS OF DIONISO 22.20 PUNKREAS