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Interviste

Alza gli occhi al Plenilunio: intervista a Filippo Cattaneo Ponzoni

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Prendete la malleabilità di una chitarra R&B e un beat brillante e deciso, accompagnati ad un testo introspettivo e pieno di sfumature: ecco la ricetta perfetta per Plenilunio, il nuovo singolo di Filippo Cattaneo Ponzoni uscito lo scorso 30 settembre. 

Un brano in cui le parole scelte si alternano dando vita a spunti e ispirazioni ricche e variegate:

Come luna piena illumini
Ogni estremità di questa stanza buia
Anche più della notte che
In un lampo si dissolve
Ho più domande che risposte

Colpite da Plenilunio, abbiamo parlato con il cantautore e musicista delle sue ispirazioni, la recente collaborazione con Giorgio Pesenti (okgiorgio della band ISIDE), passando infine alla sua esperienza come chitarrista di Ghemon. Le mille sfaccettature di Filippo si sono incontrate in questo brano, che ci porta direttamente sulla luna: pronti? 

Ciao Filippo! Il 30 settembre è uscito il tuo nuovo singolo, Plenilunio. Come ti senti?

Ciao! Non vedevo l’ora di pubblicare questa canzone, in generale mi sento bene, grazie. Quest’estate ho fatto un po’ di concerti e suonare dal vivo è una delle cose che mi rende più felice.

Dentro al sound del pezzo, si sentono diverse influenze: dal pop all’R&B fino al cantautorato italiano. Chi o cosa ti ha ispirato nella scrittura?

Ascolto da sempre tanta musica e mi piace farlo senza mettere barriere di genere, credo che poi questo si rifletta anche inconsapevolmente sul mio modo di scrivere. 

Amo il cantautorato italiano e l’idea di fonderlo con altre sonorità è davvero stimolante.

“Nei tuoi occhi vedo ostacoli, chissà cosa stai tramando, mi fischiano le orecchie come all’atterraggio”. Il testo è ricco di immagini, ce ne parli un po’? Qual è stato il tuo approccio per scriverlo?

È una canzone nata di getto, dalla musica alle parole. In questo brano volevo raccontare con lucidità la fine e il superamento di una relazione, e la fotografia del plenilunio mi sembrava una metafora perfetta per rappresentare uno stato fisico e mentale libero da pregiudizi.

Scrivere per immagini credo sia il modo più immediato per far immergere nel racconto chi ascolta. 

Plenilunio è coscritta da Giorgio Pesenti (okgiorgio degli ISIDE), com’è nata la vostra collaborazione?

Io e Giorgio ci conosciamo da un po’ di tempo e da parte di entrambi c’era da tempo il desiderio di trovarsi in studio per provare a fare musica. Quando ho scritto questa canzone ho subito pensato che fosse la persona giusta con cui lavorare alla produzione: il suo gusto e la sua sensibilità hanno arricchito questo brano. 

In parallelo con il tuo progetto solista, sei anche chitarrista e hai suonato e collaborato con artisti come Ghemon. Qual è il momento di cui sei più fiero? Suonare con lui ha influenzato il tuo sound?

Suonare con altri artisti dà spazio alla condivisione, che penso sia fondamentale. 

La collaborazione con Ghemon (ancora attiva) mi ha permesso di fare tanta esperienza su grandi palchi e in studio, cogliendo tutte le varie sfumature.

Lo ringrazio per avermi dato fiducia, questo ha sicuramente influito sul mio percorso e sulla mia crescita; uno dei momenti di cui sono più fiero è il primo concerto con lui al Fabrique di Milano sold out in occasione del MI AMI FESTIVAL.

Parlando di live, ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi prossimi concerti? Cosa possiamo aspettarci

Il prossimo concerto è il 17 ottobre a Ostello Bello (Milano Duomo)

Dal vivo mi piace dare una nuova forma alle mie canzoni, il live dev’essere un’esperienza diversa rispetto a come puoi ascoltarle tutti i giorni. Spesso suono brani non ancora usciti perché mi piace vedere l’effetto che hanno sulle persone che mi vengono a sentire.

Bulli Sguardi sono alcuni dei tuoi singoli precedenti; con Plenilunio senti che il tuo modo di scrivere è cambiato in qualche modo? 

Sì, il mio modo di scrivere è cambiato molto ed è in continua evoluzione proprio perché non mi pongo barriere e lascio spazio a quello che ha voglia di uscire. L’unico punto fermo rimane comunque l’uso della chitarra che voglio sia sempre presente all’interno delle mie canzoni in modi differenti.

Grazie Filippo! Non vediamo l’ora di sentire come si evolverà il tuo sound; a proposito, piani per il futuro?

Grazie a te e a voi! Entro la fine del 2022 uscirà il mio primo disco, manca poco!

A cura di Cecilia Nicolè 

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