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Interviste

Romeo & Drill, “E poi chissà” tra amore e realtà

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Romeo & Drill presentano “E poi chissà”: il loro nuovo singolo  disponibile all’ascolto dal 27 gennaio. “E poi chissà” ha una caratteristica più unica che rara: permette di “vedere” il pezzo, e non solo di ascoltarlo. I due artisti sono riusciti a dipingere un’atmosfera fatta di negozi, strade e palazzi intorno alla canzone, una canzone fatta di immagini e non solo di suoni. Non la classica canzone d’amore, quindi, ma una canzone che racconta la realtà che li circonda. 

“E adesso parliamo di noi – dicono – siamo in posti diversi e vorremmo andare dove possiamo trasformarci in luce. Camminiamo ma in realtà restiamo fermi, come cretini. E questa scintilla, la luce, alla fine non arriva mai. E ora vorremmo non piangerci addosso. Ed essere capiti quando soffriamo.”

Romeo&Drill, nell’ottobre2022, hanno vinto Area Sanremo accedendo alla finale di Sanremo Giovani con il brano “Giorno di Scuola”.

Sono una fotografa, lavoro anche come fotoreporter e, ascoltando il pezzo, ho avuto proprio l’idea di street photography: bloccare quello che succede non solo perché è interessante, ma perché ne vuoi parlare. Come siete riusciti a cristallizzare non solo un’emozione, ma anche un’“ambientazione” in questo modo?
Ciao Valentina, è un’osservazione davvero molto bella e interessante la tua, grazie. Noi cerchiamo spesso di lavorare con onomatopeequando scriviamo i vari testi. È bello che le parole siano in grado di riportare alla mente qualcosa di vissuto, sia sentimentalmente parlando che materialmente. Città, palazzi, strade, fiori, alberi: hanno tutti 2000 modi differenti di essere espressi ed immaginati.

“Camminiamo ma in realtà siamo fermi come cretini” è un ottimo riassunto di come spesso passiamo le giornate: l’altro giorno ho visto il contachilometri e ho pensato “ma se tutta questa strada l’avessi fatta a diritto invece di fare sempre gli stessi giri dove sarei arrivata?”. E’ una cosa che manda ai matti solo me o succede anche a voi?
Succede anche a noi, soprattutto con la musica. Quanta strada piena di curve abbiamo percorso? Era meglio un cammino dritto.

Avete partecipato a Sanremo Giovani, e devo sapere due cose: com’è andata? Il vostro genere è entrato solo da poco a far parte del festival, che credo sia la kermesse più “classica” della storia, quindi mi chiedo come sia la situazione. Seconda di poi: come funziona? Quando esci da Sanremo Giovani cosa succede?
È stata una bellissima esperienza che ci ha permesso di stringere tantissime connessioni. Quando esci da la cambia sicuramente il tuo atteggiamento nei confronti della determinazione e soprattutto l’approccio alla musica professionale. Sei più motivato e stimolato a voler dare il massimo.

Voi siete giovani, non so se facciate parte dei cosiddetti millennials o della generazione Z o so ben io. Che poi non ha senso: farebbero prima a dire “tutti quelli nati dagli anni ’80 in poi non avranno un lavoro fisso manco spinti” e chiudiamola lì. Quando vi definiscono “giovani” è come se appiccicassero un’etichetta con scritto: “si fanno divertire, sono carini, ma son ragazzi”. È come se ai “giovani” non venisse riconosciuta la profondità e la capacità di creare e cambiare le cose. È una cosa che avvertite anche voi, con la musica? Perché il vostro genere spesso viene associato alla superficialità da chi non lo conosce bene?
I giovani stanno vivendo un momento indubbiamente diverso e particolare rispetto alle generazioni precedenti. Noi siamo in grado di descrivere quello di cui parliamo con una profondità tale che la maggior parte delle persone adulte non riesce a fare proprio a causa del trascorso diverso. Loro alla nostra età avevano più “scelte”, se così possiamo chiamarle. Direi che non aggiungiamo altro!

Domanda tecnica: come promuoverete la vostra musica? Avete anche qualche data in arrivo?
Per la promozione della nostra musica abbiamo un’etichetta che è come una famiglia e faremo date sicuramente. Presto suoneremo a Roma.

Domanda che tocca a tutti: se poteste suonare ovunque, con chiunque e in qualsiasi periodo storico cosa inventereste?
Inventeremo quello che stiamo facendo noi due. Inventeremo di nuovo noi due. Che siano gli anni 60-70 o 80!

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