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The Darkness – Dreams On Toast il nuovo album in giacca e cravatta

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The Darkness - Dreams On Toast

The Darkness – Dreams On Toast recensione del nuovo album


Ritorno al rock con ironia

Con il loro ottavo album, “Dreams On Toast“, in uscita il 28 marzo 2025 su Cooking Vinyl, i The Darkness non si smentiscono: un’esperienza sonora che è un vero e proprio party rock ‘n’ roll, intriso di ironia tagliente, sorprese inaspettate e un riverente omaggio ai giganti del passato. Dopo oltre vent’anni di carriera, Justin Hawkins e soci dimostrano una vitalità artistica inesauribile, reinventandosi senza mai tradire la loro essenza unica e irriverente.

Un album che non si prende troppo sul serio

“Dreams On Toast” è un lavoro che rifugge dalle convenzioni, un caleidoscopio di sonorità che spaziano dall’hard rock più classico a incursioni sorprendenti nel territorio country, passando per momenti di puro pop melodico. Questa versatilità è il marchio di fabbrica dei The Darkness, capaci di mescolare generi con una disinvoltura disarmante.

Tracklist di “Dreams On Toast”:

  1. Rock and Roll Party Cowboy
  2. I Hate Myself
  3. Hot On My Tail
  4. Mortal Dread
  5. Don’t Need Sunshine
  6. The Longest Kiss
  7. The Battle For Gadget Land
  8. Cold Hearted Woman
  9. Walking Through Fire
  10. Weekend In Rome

Manifesto di intenti e autoironia

L’ apertura con “Rock And Roll Party Cowboy” è un manifesto di intenti. La traccia è una satira spietata dei cliché del rock, con testi che prendono di mira con ironia i personaggi stereotipati del genere. Musicalmente, il brano è un omaggio all’hard rock più classico, con un riff che ricorda gli AC/DC per la sua potenza e semplicità, ma con un tocco di teatralità. È un inizio col botto che dimostra come i The Darkness possano essere esilaranti e tecnicamente brillanti allo stesso tempo.

The Darkness – Rock and Roll Party Cowboy

A seguire, “I Hate Myself“, è un inno all’autoironia. Con un testo che è un vero spasso e un riff di chitarra che si insinua nel cervello, la traccia è un esempio perfetto della capacità della band di mescolare umorismo e musicalità. Il falsetto di Justin Hawkins è semplicemente strepitoso, e l’aggiunta di cori e trombe crea un’atmosfera festosa. In questo brano, si possono percepire influenze punk-rock, che ricordano band come Sham 69, ma filtrate attraverso la lente unica dei The Darkness.

The Darkness – I Hate Myself

Incursioni country e raffinatezza pop-rock

Una delle sorprese più inaspettate dell’album arriva con le tracce che esplorano il territorio del country. Questa incursione nel country, un genere che sta vivendo una nuova rinascita, dimostra la volontà della band di non rimanere ancorata ai soliti schemi e di offrire qualcosa di inaspettato ai propri fan. È quasi come immaginare i Queen che collaborano con Dolly Parton, non mi convince appieno, ma sono solo ai primi ascolti.

Un altro momento clou dell’album è rappresentato da “The Longest Kiss“. Questo brano mostra un lato più maturo e sofisticato della band, con echi “maccartneyani” nelle melodie e un lavoro di chitarra che ricorda i Queen per la sua complessità e maestria. Il pianoforte è protagonista, creando un’atmosfera frizzante e ottimista. È un brano che dimostra la capacità della band di omaggiare le proprie influenze senza cadere nella copia, creando un piccolo gioiello pop-rock. Mi piace un sacco.

L’eclettismo dell’album

L’eclettismo di ‘Dreams On Toast’ è sorprendente: accanto a riff hard rock e incursioni country, non mancano momenti in cui affiorano influenze pop, sembra il pop più raffinato di Ronan Keating o Robbie Williams. Allo stesso modo, la potenza della batteria, suonata da Rufus Taylor (figlio del batterista dei Queen) in alcuni passaggi, sembra attingere all’energia di band come i Foo Fighters, contribuendo a creare un suono ricco e variegato.

Un nuovo capitolo per i The Darkness

Come sottolineato, “Dreams On Toast” arriva in un momento speciale per la band, con un imminente tour nel Regno Unito che li vedrà tornare nei locali che hanno riempito durante la “Fase 1” della loro carriera. Questo album rappresenta un nuovo capitolo, un’evoluzione che mantiene intatta l’essenza dei The Darkness, ma che allo stesso tempo li spinge verso nuove direzioni. Le fantasie di “i Queen che esplorano il territorio country” o “Bon Jovi che canalizza gli AC/DC” trovano in questo album una sorprendente realizzazione, dimostrando la notevole adattabilità della band.

Conclusioni: Un banchetto sonoro irresistibile

In definitiva, “Dreams On Toast” conferma i The Darkness come una delle realtà più originali e divertenti del panorama rock contemporaneo. La loro abilità nel fondere generi e stili, unita a un’irriverenza intelligente e a una maestria musicale innegabile, rende questo album un’esperienza sonora appagante e sorprendente. Preparatevi a un tripudio di suoni che non deluderà i fan di lunga data e conquisterà nuovi ascoltatori, dimostrando ancora una volta che i The Darkness sono pronti a offrirci il loro rock ‘n’ roll senza prendersi troppo sul serio.

Punti salienti:

  • “Rock And Roll Party Cowboy”: Un’apertura esplosiva e irriverente con influenze AC/DC.
  • “I Hate Myself”: Un inno all’autoironia con influenze punk-rock.
  • “The Longest Kiss”: Un brano più maturo e sofisticato con echi dei Queen.

Per i fan di: Aerosmith, Queen, Thin Lizzy, AC/DC, e chiunque apprezzi un rock ‘n’ roll irriverente e ben suonato.

THE DARKNESS IN CONCERTO IN ITALIA

Paolo Pala

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