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Un altro Giubileo: Kendrick Lamar e SZA celebrano la loro liturgia all’Olimpico
Mentre Roma vibra per il Giubileo dei Giovani, con pellegrini e fedeli accorsi da tutto il
mondo, un altro tipo di rituale si è consumato la sera del 2 agosto allo Stadio Olimpico. Un
rito laico, potentissimo, firmato da due icone della musica black contemporanea: Kendrick
Lamar e SZA.
Oltre 60.000 persone hanno assistito a quello che più che un live è stata un’esperienza immersiva che ha intrecciato storytelling, scenografie e momenti sperimentali che evidenziano la traiettoria artistica dei due performer.
Mancano pochi minuti alle 21:00 quando, da una botola al centro del palco, emerge una GNX, l’iconica muscle car anni ’80 diventata simbolo dell’ultimo album di Kendrick Lamar. È un tributo personale: fu proprio su un’auto di quel modello che suo padre lo riportò a casa dall’ospedale, nel 1987, subito dopo la nascita.

INIZIA LO SPETTACOLO DI LAMAR
Può iniziare il viaggio. Il primo brano della scaletta, fittissima e lunga quasi tre ore, è
“Wacced Out Murals”, ispirato a un murale dedicato a Kendrick nel suo quartiere natale di
Compton, poi vandalizzato da un fan di Drake durante la nota faida tra i due. Il pubblico è
già caldo, e dopo i primi pezzi l’atmosfera si accende definitivamente con l’arrivo di SZA.
Ora la GNX è ricoperta d’edera, simbolo visivo dell’incontro tra i due mondi: quello urbano
e riflessivo di Lamar e quello naturale, evocativo, magico di SZA. Il ritmo si fa più lento, i
toni si ammorbidiscono, le sfumature dell’R&B prendono il sopravvento. Insieme intonano
“30 For 30”, prima che Lamar lasci la scena a SZA, che conquista il pubblico con “Love
Galore” e “Broken Clocks”.
Sul palco i due si alternano con naturalezza, come in un dialogo perfettamente orchestrato. Nei momenti condivisi si completano senza sovrapporsi: SZA è luminosa, si prende la scena senza mai rubarla, è colore e metamorfosi, mentre Kendrick è asfalto, meditazione, quando rannicchiato sul cofano dell’auto intona “man at the garden” e il tempo si sospende, lo stadio si fa silenzioso. Lui sputa rime con il cappellino da baseball calato sugli occhi, una catena con medaglione a forma di X al collo e un muro di fuochi pirotecnici alle spalle.
Lei, invece, entra in scena a cavallo di Anthony, la formica gigante che simboleggia il mondo di “SOS Deluxe: LANA”. In “Kill Bill”, si muove come una mantide affascinante e letale, danza da un lato all’altro del palco con leggerezza e grazia. Palco dalla forma che ricorda proprio quella di un circuito e che rimanda al nome del tour: Grand National.
Tutto è curato nei minimi dettagli. Un elemento interessante, in linea con l’estetica dello
show, è la presenza della band nascosta dietro al maxischermo. Invisibili per buona parte
del concerto, i musicisti — batterista, bassista e chitarrista — appaiono solo in alcuni
momenti, soprattutto nelle parti più rock di SZA, creando effetto sorpresa e dando ulteriore
dinamismo alla scena.
Il palco inoltre è parte integrante dello show, muta la sua forma e diventa elemento attivo
dello spettacolo: quando due pedane si alzano verso il cielo e su di esse Kendrick e SZA
intonano “All The Stars” il pubblico è in estasi e per un momento tutte le stelle sembrano
davvero più vicine.
IL GRAN FINALE
Su “tv off”, nell’ultima parte del concerto, arriva sul palco DJ Mustard, citato con un iconico
urlo proprio nella canzone stessa.
È poi il turno di “not like us” la traccia-manifesto che ha terremotato la rivalità con Drake. Il pubblico sembrava non aspettare altro: l’Olimpico esplode fra salti, fumogeni e moshpit.
Il live si conclude con “Luther” e “Gloria”, durante quest’ultima SZA si premura di autografare alcuni vinili delle prime file e si trattiene più del dovuto mentre Kendrick la aspetta poggiato alla GNX. È sventolando la bandiera Italiana che lo raggiunge di corsa, lui le apre la portiera e dopo averla fatta accomodare, prima di andarsene con lei, lancia un saluto al pubblico: “Till the next time”. — Alla prossima.
Parole che suonano come una promessa.
La scaletta del concerto di Kendrick Lamar e SZA
Kendrick Lamar
Wacced Out Murals
Squabble Up
King Kunta
Element
TV Off
Kendrick Lamar e SZA
30 For 30
SZA
Love Galore
Broken Clocks
The Weekend
Kendrick Lamar
Euphoria
Hey Now
reincarnated
Humble
Backseat Freestyle
Family Ties
Swimming Pools
M.a.a.d City
Alright
Man At The Garden
SZA
Scorsese Baby Daddy
F2F
Garden (Say It Like Dat)
Kitchen
Blind
Consideration
Low
Kendrick Lamar e SZA
Doves in the Wind
All The Stars
Love
Kendrick Lamar
Dodger Blue
Peekaboo
Like That
DNA
Good Credit
Count Me Out / Bitch, Don’t Kill My Vibe
Money Trees
Poetic Justice
SZA
I Hate U
Shirt
Kill Bill
Snooze
Open Arms
Nobody Gets Me
Good Days
Rich Baby Daddy
BMF
Kiss Me More
Kendrick Lamar
Heart pt. 6 / Bodies
N95
TV Off
Not Like Us
Kendrick Lamar e SZA
Luther
Gloria
Testo di Noemi Amato
