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Editoriali

Finlandia: dove il metal è di casa

Come il metal, da genere di nicchia, è diventato il pane quotidiano di una nazione. Storia, aneddoti e i segreti del fenomeno finlandese

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Foto free come creative commons https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tarja_Turunen_N%C3%BCrnberg_2023.jpg

Immagina un pomeriggio qualsiasi a Helsinki. Un ragazzo cammina per strada, le cuffie nelle orecchie, il passo sicuro nonostante la luce fioca del sole. Quello che non sai è che nella sua playlist non c’è pop da classifica, ma un blast beat tiratissimo e un assolo di chitarra che sembra un uragano. In Finlandia, questa non è la stranezza di un singolo. È la normalità. Il metal non è una subcultura. È la colonna sonora di una nazione intera.

Qui il metal non si vive solo nei club o nei festival. Si vive nel quotidiano. Ed è la cosa più normale del mondo. Giusto per darti un’idea, ci sono 53 band metal ogni 100.000 abitanti, il che rende la Finlandia il paese con la più alta densità di band del pianeta. Questo fenomeno non è nato per caso. È il risultato di una storia fatta di passione e di un concetto che definisce i finlandesi: il Sisu.

Il Sisu e la forza del metal scandinavo

“Sisu” è una parola finlandese intraducibile, ma che unisce forza di volontà, coraggio e perseveranza. È lo spirito con cui i finlandesi affrontano la vita. E il metal, con la sua energia e la sua rabbia, ne è l’espressione perfetta. All’inizio, questo genere era visto come fumo negli occhi. Negli anni Settanta, dominava il punk, che celebrava il “fai da te”, mentre il metal, con il suo culto del virtuosismo, era considerato troppo tecnico e “snob”. Ma i tempi cambiano.

Tutto è cambiato negli anni Ottanta, quando l’onda globale del metal è arrivata anche in Finlandia. L’album “Kill ‘Em All” dei Metallica ha fatto da detonatore, accendendo la scintilla in una nuova generazione di fan. Band locali come gli Stone hanno dimostrato che il metal “made in Finland” poteva essere una cosa seria. Poi, gli Stratovarius hanno aperto la strada al successo internazionale, diventando il modello da seguire per una nuova generazione di musicisti.

Dalla messa metal all’Eurovision

Oggi il metal finlandese è un gigante, grazie anche a band che hanno osato spingersi oltre i confini del genere. I Nightwish, per esempio, hanno fuso il metal con la musica classica, creando un sound epico e teatrale. Ma la cosa più incredibile è come il metal sia parte integrante della vita quotidiana. Lo sapevi che in Finlandia esistono le “Metal Mass”? Sono messe celebrate in chiesa con musica metal. È un’iniziativa della Chiesa Luterana finlandese per avvicinare i giovani, ed è l’esempio perfetto di come un genere che molti considerano “satanico” sia diventato parte della spiritualità di un popolo.

Poi c’è la vittoria dei Lordi all’Eurovision Song Contest nel 2006, che ha consacrato il metal come genere mainstream. Hanno vinto con un pezzo heavy metal e costumi da mostri, in un concorso fatto di canzoni pop. Non è stata solo una vittoria per la band, ma un trionfo per l’identità musicale di una nazione.

Non solo musica: un’identità suonata a tutta velocità

Al di là delle teorie, il metal ha un ruolo centrale nella cultura finlandese. A differenza di altre scene metal, che attingono alla mitologia norrena, i finlandesi si ispirano al Kalevala, il loro poema epico nazionale. Band come gli Ensiferum e gli Amorphis, considerati pionieri della scena death metal, hanno trasformato storie di eroi e magia in musica, dando vita a un sound epico e unico che ha influenzato il genere a livello mondiale.

Il metal non è solo un genere musicale, ma un elemento di “soft power” per la Finlandia, un modo per esercitare la propria influenza culturale nel mondo. È diventato un’importante risorsa economica e un tratto distintivo dell’identità nazionale. Come ha detto il ricercatore Toni-Matti Karjalainen: “Quando la gente pensa al metal, pensa alla Finlandia”.

Se ti senti un po’ un outsider, forse è il momento di fare le valigie. In Finlandia, il metal non è solo una passione. È casa.

Paolo Pala

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