Noise – Darkside Of The Sun – Automatic – World Behind My Wall – Humanoid – Forever Now – Pain Of Love – Dogs Unleashed – Human Connect To Human – Hey You – Love & Death – Zoom Into Me
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Il nuovo lavoro dei Tokio Hotel, terzo disco da studio, è pieno zeppo di synths, tastiere, effettistica varia e un monte di elettronica. Ora c’è da capire quanto questa scelta sia stata loro (l’hanno sostenuta nettamente durante le interviste) o quanto dettata da una strategia ben precisa: essere ancora più orecchiabili e accessibili, smorzando quel pelo di rock che usciva ogni tanto dai loro pezzi precedenti, motivando il “nuovo” sound come un segno di maturità, crescita e sperimentazione. Una produzione perfetta ma molto fiacca se vista dal versante Tom Kaulitz, chitarrista e sotto sotto vero capo della band, permetterà a queste composizioni innocue di fare facilmente breccia nel cuore di adolescenti di varia estrazione musicale. La titletrack è il brano più rockeggiante, il resto, molto depotenziato alla base, è studiato per essere cantabile e “da arena”, farcito di chorus ariosi ovviamente da presa istantanea.
Tuttavia la ‘nuova’ direzione non era esattamente scontata o prevedibile, di conseguenza “Humanoid” avrà un successo pazzesco e porterà ancora più in alto questi quattro sbarbini verso nuove vette di popolarità del music business. Li aspettiamo sul palco (dove onestamente un paio d’anni fa non avevano demeritato, ndr) e al prossimo lavoro, che dovrà per forza farci capire quale strada prenderanno i gemelli Kaulitz già ventenni: tornare verso il (teen) rock visti gli esordi o rimanere sul pop elettronico, aperto a varie influenze per darsi un tono più adulto?
Ivana Pozzo