Ares – Mercury – Halo – Biko – Trojan Horse – Signs – One Month Off – Zephyrus – Talons – Better Than Heaven – Ion- Square
Sito ufficiale dei Bloc Party
Etichetta discografica
Difficile dire quale sia il gruppo più sopravvalutato della storia. Ma è assolutamente sicuro che sia un gruppo inglese, quindi i Bloc Party possono quantomeno candidarsi per il prestigioso titolo.
Di buono si può dire che di certo non si sono seduti sugli allori di “Silent Alarm”limitandosi a replicare la loro formuletta vincente come la maggior parte dei loro colleghi frequentatori della top 5 inglese.
E’ anche vero però che sulla strada della sperimentazione si sono abbastanza perduti, allontanandosi dal rock danzereccio dell’esordio per arrivare a questo miscuglio piuttosto strano, che passa da poco credibili inserti hip hop (Ares) a buone attualizzazioni degli Smiths in salsa Radiohead (Biko), o delicati pezzi elettronici (Signs), per generalmente perdersi in brani confusionari, con basi elettroniche e chitarre indie, raramente capaci di attirare davvero l’attenzione.
La pecca principale del disco è una certa scarsezza nel songwriting: mancano brani davvero vincenti, manca sicuramente il pezzo radiofonico, e manca anche un filo conduttore che accompagni nell’ascolto del disco: l’esperienza risulta a tratti frastornante e a tratti noiosa. Peccato perché di spunti interessanti ce ne sono parecchi, ma proposti in maniera troppo disorganica e sfilacciata.
L’album recensito è la versione digitale acquistabile a 10 dollari dal sito della band. La versione fisica uscirà solo il 28 ottobre, con possibili variazioni rispetto alla tracklist presentata.
Samuele Rudelli