Principles Of Paradox – The First Rock – Exit Wound – Divide And Reign – High Noon A The Battlefield – The Clan – Blood In Blood Out – Tears Of The Sun – Hostile Breed – Chaos A.C.
http://www.royalhunt.com/
http://www.frontiers.it/
Mamma mia che disastro. I Royal Hunt sono una band essenzialmente danese, capitanata però dal tastierista virtuoso russo Andrè Andersen. In pratica un Malmsteen delle tastiere.
Il loro genere di hard rock melodico e metal neoclassico è sempre stato un po’ fuori tempo massimo ad ogni punto della loro carriera, anche se Clown In The Mirror (1993) rimane un ottimo concentrato di canzoni catchy e pure Paradox (1997) ha avuto la sua notorietà. Anche la svolta futuristica di The Mission (2001) sullo stile dei Queensryche di tre lustri prima ha avuto apprezzamenti, ma la band non ha mai davvero sfondato.
Ora Andersen ritorna con nuovi gregari, tra cui il veterano Mark Boals alla voce (ricordato soprattutto per i suoi lavori con Malmsteen). Si ritorna con neoclassicismo a manetta nel seguito del classico Paradox.
E qua finisce tutto. Produzione pulitissima, ampie parti strumentali, Boals si sgola ma non come nei Rising Force, un sacco di assoli, grandi orchestrazioni. Ma non c’è una struttura solida vera e propria…già dall’opener si capisce che sembra tutto montato un po’ a caso. Troppi solos sbrodolanti, poche parti che rimangono in testa.
Solo per i cultori del genere. Chi apprezzava i Royal Hunt per le canzonette memorabili degli esordi qui troverà tutt’altro.
M.B.