Justin Townes Earle – Absent Fathers

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“Absent Fathers” esce a soli quattro mesi di distanza dal lavoro precedente, “Single Mothers”, e ne riprende lo spirito. Il disco è stato infatti registrato durante le stesse session e con la stessa band di tre componenti che affianca Justin Townes Earle. La scelta di queste uscite ravvicinate, piuttosto che far uscire un disco doppio, è dovuta a questioni di mercato e di abitudine: «di questi tempi è dura convincere qualcuno a sedersi per un’ora ad ascoltare un disco». Ed è anche dura convincere un discografico a pubblicarlo, aggiungeremmo noi.

Per capire pienamente questo nuovo lavoro torna utile sapere che Justin Townes Earle è figlio di Steve Earle, un musicista country che ha condotto una vita travagliata, lasciando la famiglia quando il giovane Justin avevo solo due anni, per poi frequentarlo solo in sporadiche occasioni. Così il binomio formato da questi due LP, “Madri single / Padri assenti”, contiene chiaramente riferimenti autobiografici.
L’atmosfera del disco è intima e raccolta, e musicalmente si muove tra il country (dove spicca la steel pedal guitar di Paul Niehaus), il blues rock, e il folk. Earle si muove abilmente tra questi generi, evidenziando più i punti che essi hanno in comune piuttosto che le differenze.
“Round the Bend” per esempio è un ottimo pezzo blues rock ispirato alla scuola di Memphis, mentre la successiva “When The One You Love Loses Faith”, è un brano in stile soul anni Sessanta. Altre tracce come “Why” e “Slow Monday” riprendono il country più classico, ma sempre con un tocco personale.
“Someone Will Pay” è un R’n’B che, come tutto il disco, sa di vintage senza però sapere di vecchio; insomma, niente minestra riscolatada. Piuttosto una minestra cucinata da un ottimo chef di oggi, ma con la ricetta della nonna.

Il brano più toccante del disco è però quello in chiusura, “Looking For a Place to Land”, solo voce e chitarra. Il pilota di un metaforico aereo che non sa dove atterrare inizia a perdere la fede e si chiede se una volta raggiunto il suo obiettivo, una volta atterrato, volerà ancora. Alla fine, contro ogni aspettativa, trova un posto dove atterrare e soprattutto qualcuno con cui riprendere a volare.

Justin Townes Earle è uno di quegli artisti che nei suoi dischi sa esprimere molto con apparente semplicità, urlando sentimenti senza urlare affatto.

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