Negramaro – La rivoluzione sta arrivando

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“La rivoluzione è arrivata”: sarebbe da intitolare così il nuovo album interamente di inediti dei Negramaro. È ormai popolare nel settore della critica musicale pensare “Americans do it better”. Ecco, i Negramaro sconvolgono tale assunto: “La rivoluzione sta arrivando” è un disco, forse il primo, che suona oltre confine. In fondo, basta ascoltare attentamente per capire quanto questa rivoluzione musicale sia strettamente correlata alla sensibilità di scrittura e di temi trattati traccia per traccia nel lungo viaggio all’interno del nostro universo.

Tilgher disse : “Il valore dell’opera è tutto e solo nella sua forma, nella sua espressione, nel suo stile, e cioè nella peculiarità, intensità, profondità, vastità della sintesi che la costituisce”. Questo è in primis ciò che appare evidente. “La rivoluzione sta arrivando” è la sintesi dei quindici anni della band salentina. Ci sono gli echi de “La finestra” (“La rivoluzione sta arrivando”) mescolati alle ombre di “Casa 69” (“Se io ti tengo qui”); ci sono i Negramaro di “Mentre tutto scorre” (“Attenta”) e  il cantautorato rivisitato in chiave moderna (“L’ultimo bacio”, “Lo sai da qui”); ci sono i Negramaro dei nuovi mondi elettronici (“Danza un secondo”). Eppure è stato un azzardo. Solo che, a differenza di altri, i Negramaro hanno scommesso e hanno vinto. L’impasse della mescolanza ha regalato coerenza e maturità all’album e ad una band a cui le conferme non sono più richieste da tempo.

>> Leggi l’intervista a Giuliano Sangiorgi su “La rivoluzione sta arrivando”

La struggente sensibilità della penna di Sangiorgi disarma e qualsiasi tentativo descrittivo dell’opera risulta banale. Il disco si apre proprio con “la rivoluzione sta arrivando e tu da che parte stai?”, un annuncio che spinge a guardarsi intorno e dentro alle linee e forme di questo “nuovo sfondo“, dove non esistono più razze ed etnie, solo “i colori degli umani”. Dove anche i santi vengono “convinti ad avere paura di quelli che giocano a fare i potenti“, dove “quello che senti ha radici nel posto dei santi, ma tradotto nei gesti dell’uomo che sbaglia” (“Il posto dei santi”). Gli stessi uomini che credono ai miracoli più che alle verità.

“Ma quale miracolo” risulta il brano che meglio descrive il momento storico-culturale che stiamo vivendo. Basta accendere la tv, sfogliare un giornale, guardarsi negli occhi: “La verità, ma quanto male fa? Ha gambe lunghe e crede poco nei miracoli. […] È solo sangue e tanta voglia di resistere oltre al miracolo. Ma quale miracolo? È solo voglia infinita di resistere aggrappati ad un miracolo“.

“La rivoluzione sta arrivando” è un disco luminoso nella sua malinconia, un album in cui Sangiorgi si ferisce fino in fondo. Così, “Lo sai da qui” è una piccola preghiera in musica, uno squarcio sul paradiso dove qualcuno che abbiamo perso continua ad essere presente al nostro fianco, pronto ad aiutarci a crescere, a mostrarci “com’è speciale il mondo anche se fa male“, “quanto è noioso saper volare” perché “è più difficile restare con i piedi a terra e non morire“. Ne “L’ultimo bacio” c’è invece il flusso di coscienza per un amore finito, con i sensi e le aspettative di quando arriva il fatidico giorno, che poi non è altro che l’inizio di un nuovo cammino, il saper tornare ad essere un bambino che si lecca il dito nel vento per trovare un senso.

Ma “La rivoluzione sta arrivando” non è solo questo, è anche il gioco di immagini in opposizione in “L’amore qui non passa”, che assume pertanto un duplice significato. Un crescendo tra chitarra soffusa, violini e orchestra, dove se da una parte l’amore non è ancora arrivato per quella “ragazza sola che da sempre aspetta il ballo” perdendo anche l’ultimo dei denti mentre dal cielo piove veleno, dall’altra l’amore non finisce per un bimbo, un sottoscala pieno di desideri, i baci degli amanti, in una cicatrice che brucia forte e ancora, intrappolando dentro quell’amore quasi gridato sul finale.

Sei tutti i limiti che superi“, canta Giuliano. Ecco, i Negramaro hanno superato i loro limiti, ponendo un nuovo traguardo da superare, alzando l’asticella della qualità armonica e testuale necessaria per descrivere un bel disco. La rivoluzione è arrivata, i Negramaro stanno dalla parte delle emozioni, quelle sotto pelle che fanno sempre un po’ più male, e stanno dalla parte del riuscire ad essere umani con i sentimenti contrastanti, con il dolore e la gioia, la perdita e il ritrovamento, con le preghiere e i dispiaceri, tentando di dare forme e colori a immagini difficili da digerire. La rivoluzione è arrivata e tu, da che parte stai?

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