Il loro esordio era stato sbeffeggiato anche qui da noi (si parlò di premio sciarpa dell’anno, per chi sa cosa significa). Ora i Soen tornano, con una formazione senza DiGiorgio che vede ancora Martin Lopez alla batteria, Joel Ekelöf dietro al microfono, Joakim Platbarzdis alla chitarra e Stefan Stenberg al basso. Le coordinate cambiano poco ma i brani sono più convincenti rispetto al predecessore. Certo, siamo sempre in terra Tool-iana, ma con maggiori escalation oniriche e quasi ambient (cfr. “The Words”), senza dimenticare momenti nervosi e ben riusciti come “Pluton”. Quale futuro possa avere questo progetto non è dato saperlo, tuttavia “Tellurian” è un deciso passo avanti rispetto al passato.
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