Su Outune ci siamo già espressi un annetto fa sulla tematica secondary ticketing, bagarinaggio, biglietti dei concerti, popolo arrabbiato e via dicendo. Il servizio de Le Iene oramai lo abbiamo visto tutti, così come stiamo assistendo (svolgendo il nostro ruolo di reporter) ad azioni e reazioni conseguenti al (presunto) scoop della trasmissione televisiva.
Partiamo da qualche punto fermo:
– Non c’è nessuna causa, al momento, di Ticketone contro promoter che non abbiano rispettato l’accordo di esclusività che viene raccontato nel servizio de Le Iene, piuttosto che tra aziende concorrenti. Se ci sarà ne parleremo.
– Il secondary ticketing, al momento, non è illegale. Non c’è nessuna legge che lo vieta. Esiste e funziona come eBay, né più né meno. Possiamo ritenerlo un vuoto normativo (controllate cosa c’è dietro i vostri biglietti intorno al punto 7 per esempio), qualcosa di moralmente poco accettabile, ma è la realtà delle cose.
– I bagarini stazionano tuttora fuori dalle venue dei concerti, con le Forze dell’Ordine che guardano senza alcun problema il classico svolgimento delle loro attività. Illegali considerando soltanto il fatto che Gennariell’o mariuolo non emette fattura a chi compra i biglietti da lui. Le fatture mostrate da Le Iene agli (increduli e loro malgrado) attori del servizio sono, appunto, fatture. Quindi l’esistenza di un (teorico) rapporto tra promoter e il mercato del secondary ticketing avviene in modo regolare.
– Il rapporto domanda/offerta relativamente ai concerti di star nazionali e internazionali è sbilanciato verso la domanda (leggere la gente compra – e vende – regolarmente su Viagogo e Seatwave).
– Laggente sbaglia, come sempre, pensando di conoscere a menadito dinamiche che regolano i rapporti tra promoter, artisti, rivenditori e via dicendo. Si tratta di business, anche se si parla di idoli, band e figure che influenzano generazioni. Fanno tutti il proprio gioco e il gioco si chiama fare utili.
– Alcuni promoter hanno recentemente attuato modalità differenti di vendita biglietti, facendo anche denunce e muovendosi in modo molto trasparente. A nessuno però è mai venuto il dubbio che il monopolio di un qualsivoglia attore in tema “vendita biglietti concerti” possa essere non proprio quello ottimale? Specialmente considerando che, DA ANNI, comprare un biglietto per un evento giga in questo paese passando solo da internet al momento dell’apertura vendite è quasi del tutto impossibile?
– Alcuni artisti (da grossi a molto grossi) hanno essi stessi avviato modalità operative nell’acquisto biglietti dei loro concerti che favoriscono i fan (magari disposti a pagare l’abbonamento al fan club di turno, ricordiamolo perché NESSUNO regala niente), ed evitano che chi è disposto a farsi nottate davanti al pc rimanga poi senza biglietto.
Qualche altra riflessione ulteriore:
– Quel che, al momento, manca NON è una legge che dichiari illegale ciò che illegale non è. Manca la TRASPARENZA da parte dei promoter nel dichiarare su 50.000 biglietti quale quota viene riservata a un rivenditore, quale a un altro, quale alla carta di credito con diritto di prelazione, quale al botteghino, quale (eventualmente) al secondary ticketing.
– I promoter, infine, farebbero bene a dichiarare quanto gli costa portare un artista in Italia. Visto che oramai il tappo è saltato, spieghino ai fan se ci sono (o meno) veramente degli accordi (internazionali) che prevedono cachet disumani per artisti top di gamma (e da qui i cento euro per un prato p.es.), richieste fuori mercato per artisti che non riempiono nemmeno il salotto di casa propria e via dicendo. Dati riservati, certo, ma dato che quando il ventilatore affonda nel fango, conviene magari prendersi la briga di far capire a chi fa il santarellino e cade dal pero relativamente a dinamiche che conosce benissimo, che nell’era 2.0 prima o poi la verità viene fuori. Che poi ciò raramente corrisponda a cambiamenti effettivi o a processi e successive condanne e/o assoluzioni è un altro discorso.
– Siamo solo all’inizio di un gioco delle tre carte che, col tempo, svelerà come in Italia le cose non succedano mai per caso. Nuovi attori entreranno probabilmente sul mercato (nuovi soggetti che organizzano eventi sono già nati proprio quest’anno, alcuni saranno legati a rivenditori di biglietti, altri ad agenzie concerti) e i rapporti cambieranno. Pensare di identificare santi e peccatori, chiedere la testa di qualcuno in nome di non si sa bene cosa, è classica pratica italiana. Specialmente quando si vede qualcosa in tv su cui si crede di conoscere tutto. Chi sbaglia deve sicuramente essere punito, il fuggi fuggi che si sta generando in queste ore, le smentite, il distanziamento strategico da soggetti con cui si è banchettato fino a poco prima può essere letto in molti modi differenti. Artisti e attori della scena sono avvisati.
– Infine, speriamo che, finalmente, si possa tornare ad avere delle speranze di acquistare i biglietti per i propri concerti preferiti, facendosi sì le nottate in bianco o sfasciando il tasto F5, ma per lo meno in un contesto chiaro, definito e il più trasparente possibile.