I Boom Da Bash presentano “Radio Revolution”: “È stato il nostro disco più sofferto”

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Pensando ai Boom Da Bash, alle volte sembra ancora di parlare di una band “nuova”, che ha cominciato da poco a muovere i primi passi nell’ambito del reggae italiano. Eppure sono passati ormai quattro anni da quando vinsero MTV New Generation, e addirittura sette dal loro album d’esordio “Uno”, uscito nel 2008. Questa confusione può dipendere dalla freschezza del gruppo salentino, che non ha mai smesso di rinnovarsi sperimentando nuove ibridazioni. Ora è uscito il loro quarto album, “Radio Revolution“, che per tanti motivi si configura come una svolta per il quartetto di Mesagne.

Innanzitutto “Radio Revolution” è un lavoro che ha richiesto molto ai Boom Da Bash (in partenza il 27 da Gallipoli per il tour che li porterà in giro per l’Italia, tra l’altro l’1 luglio a Roma come apertura di Damian Marley). Nel presentare il disco, loro stessi riconoscono: “Di solito ci mettiamo quattro o cinque mesi a registrare un disco. Con questo ci abbiamo impiegato un anno“. I motivi per prendersi il proprio tempo sono stati molteplici: “È stato il nostro disco più sofferto, perché abbiamo sentito più che in passato il peso delle aspettative. E poi eravamo alla ricerca di qualcosa di nuovo, con un suono più internazionale. Potevamo anche registrare un disco uguale al precedente, ma non avrebbe avuto senso“.

In secondo luogo, grazie a un paio di ospiti d’eccezione come J-Ax e Alessandra Amoroso, che si affiancano ai Bluebeaters protagonisti del singolo “Il sole ancora”, ma anche a un’apertura a sonorità più pop, “Radio Revolution” si configura come il disco dei Boom Da Bash potenzialmente più appetibile al grande pubblico. “Ascoltiamo molta musica oltre al reggae e questo si sente molto nei nostri dischi. Del resto chi ama i Boom Da Bash ne apprezza la capacità di mescolare sonorità in levare con un’attitudine pop”. L’equilibrio tra le due componenti è perfetto, forse grazie anche a un approccio che punta a sperimentare, ma nel rispetto della tradizione. “Dal nostro punto di vista rinnovare il reggae fa solo del bene. Vinci non se la tua musica è ascoltata sempre dalle stesse persone, ma se riesci a farla arrivare a chi il reggae ancora non lo ascolta“.

La scelta di Ax e della Amoroso, ci tengono a puntualizzare i Boom Da Bash, non è avvenuta per strategia: “Ci interessava lavorare con artisti di grande professionalità e con cui c’era già un’affinità“. L’ex stella di Amici (ospite di “A tre passi da te”), tra l’altro, si è rivelata una graditissima sorpresa: “Ci eravamo preparati ad accoglierla da diva, e invece è stata disponibilissima: appena è arrivata, ha voluto farci subito il caffè“. D’altra parte pare che il quartetto salentino giocasse in casa, con lei: “È arrivata con più di venti persone di cui almeno tre quarti di famiglia, perché molti di loro sono nostri fan. La sorella conosce tutte le nostre canzoni!“. Anche con J-Ax è filato tutto liscio e il risultato è “Il solito italiano”, un pezzo orecchiabile, ma con un contenuto. Già, perché per i Boom Da Bash al di là di tutto il messaggio rimane fondamentale: “Se sei un musicista i ragazzi ti ascoltano. È ovvio che ci saranno pezzi più frivoli e altri più impegnati, ma nel suo complesso la musica rimane uno strumento al servizio delle persone“. In pieno stile reggae…

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