Il paragone con la “bruttina dalla bella voce” Susan Boyle, uscita dalla versione britannica dello show, è venuto spontaneo ai più, eppure Carmen non pare gradire, perché, come sottolinea: “lei ha una bella voce ma non ha studiato. Io è da diciassette anni che studio”. Ma non c’è superiorità nelle sue parole, quanto piuttosto l’orgogliosa affermazione di un percorso fatto di fatica e sacrifici, di lavori faticosi per pagarsi gli studi e di porte chiuse in faccia a causa della sua stazza: “Da quando la lirica è arrivata in televisione si guarda più all’aspetto fisico che alla voce. Più volte mi hanno detto che avevo una bella voce, ma che ero troppo grossa”.
A tenere Carmen Masola fuori dai tradizionali circuiti della lirica ha concorso anche, a suo dire, un’indole anticonformista: “Ho sempre litigato in Conservatorio, perché tutti si atteggiavano a cantanti lirici, io no. Andavo in moto, ascoltavo musica che non era la lirica e perciò mi guardavano come una persona strana. Pensavano che non sarei mai entrata nel mondo della lirica”. E proprio i gusti musicali di Carmen ci riservano qualche (piacevole) sorpresa: “Ascolto hard rock: mi piacciono gli Ac/Dc, gli Iron Maiden…”.
Con il disco, però, è probabile che cambino molte cose nella vita di Carmen. Anche perché a lavorare con lei c’era un produttore come Celso Valli, che in passato ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi della musica italiana. “Sono arrivata allo studio di registrazione nervosa e spaventata. Poi sono entrata, Celso mi ha presentato i fonici, mi hanno fatto ascoltare i brani e mezz’ora dopo era come se ci conoscessimo da una vita”, racconta la Masola. E, a proposito delle arie incluse nel disco, spiega che sono state tutti scelte da Celso e dalla sua equipe: “I brani li ho trovati già così. Solo di uno non ero convinta perché non è per soprano, ma per mezzo soprano, La Habanera. Però Celso mi ha detto di provare e in effetti è venuto bene. Devo dire, comunque, che li hanno azzeccati tutti”.
Marco Agustoni