Intervista agli Imagine Dragons: il ritorno

Gli Imagine Dragons non sono (solo) delle rockstar. Lo hanno dimostrato negli anni, tenendo fede ai valori con cui sono cresciuti (vuoi per cultura religiosa, vuoi per la famiglia di provenienza). Neanche il Grammy come Best Rock Performance con Radioactive ha minato il loro Io di band.
Provengono dall’affascinante, ma volubile Las Vegas, eppure gli Imagine Dragons sono la band delle riflessioni sul quotidiano turbamento di un uomo, su ciò che smuove le sensazioni, su ciò che spaventa, su ciò che andrebbe cambiato. Ed è questa attitudine a non esser cambiata negli anni; “Believer”, il singolo apripista a quello che sarà l’album, ne è la dimostrazione.

In cosa credono oggi gli Imagine Dragons?
Nella sicurezza in se stessi: oggi è la cosa in cui crediamo di più. Di base, come artista tendi a essere insoddisfatto del tuo lavoro, non ti sembra mai abbastanza buono, però il nostro atteggiamento sta cambiando. Forse è dovuto all’età o, forse, è grazie a quelle esperienze che abbiamo vissuto insieme.

Dan so che hai avuto qualche problema di salute, come stai ora?
Intanto ti ringrazio di avermelo chiesto. Mi hanno diagnosticato una spondilite anchilosante e la colite ulcerosa,  ma adesso sto bene. Mi sono affidato a ottimi medici e faccio molto yoga, cosa che mi aiuta parecchio. Ciò ha avuto sicuramente un impatto sul disco, sarà ricco di colori. L’ultimo anno è stato il più positivo di sempre, per me. Credo fortemente che le avversità ci servano per crescere ed essere più sicuri di noi stessi. Il prossimo album rifletterà il momento positivo che stiamo vivendo. È sempre così, del resto: la musica è lo specchio di quella che è la nostra vita.

Hai anticipato che sarà un disco ricco di colori, potete anticipare anche il mood che avrà questo vostro terzo disco di inediti?
Smoke + Mirrors” racconava la ricerca al di fuori di noi stessi, come risposta a quei momenti bui che la vita di paventa di fronte. Raccontava crisi e tormenti, era un disco sicuramente cupo. Ecco il prossimo, posso anticiparti che non sarà così. È quasi, l’opposto, perché invita l’ascoltatore a guardarsi dentro per trovare le risposte che cerchiamo. Parte dalla consapevolezza di esser grati per quanto di bello abbiamo.

Per quanto riguarda le date italiane?
Possiamo solo dirti che ci vedremo nelle due date estive il 3 luglio all’Arena di Verona e il 4 luglio al Lucca Summer Festival. Siamo felicissimi di suonare nel vostro paese, la gente, il cibo, la cultura sono tutti aspetti che ci entusiasmano. Per noi siete il posto in cui le persone hanno un carisma naturale. Ci sono paesi in cui le persone rispondono in maniera più statuaria ad un live.
Gli italiani, no, sono appassionati e calorosi.