Steffen Kummerer non è solo il leader dei fenomenali Obscura, death metal band tedesca dallo straordinario valore, ma anche una persona dalla grande umanità, semplicità e simpatia. In occasione della data milanese della sua band, abbiamo amabilmente chiacchierato col cantante e chitarrista tra un soundcheck e l’altro, terminando la conversazione solo quando i Gorod hanno iniziato a suonare a porte ancora chiuse alcune cover degli Iron Maiden in un’atmosfera davvero speciale. Vederlo emozionarsi e quasi commuoversi parlando della musica e del genio di Chuck Schuldiner (compianto frontman dei Death, formazione storica del genere) mentre raccontava del progetto “Death To All Tour” in cui è stato da poco coinvolto, mi ha fatto ricordare quanto sia grandioso appartenere a una famiglia, quella Metal, che in mezzo a tante pacchianate, luoghi comuni e superficialità che pur le appartengono, rimane sempre un privilegio per pochi (con buona pace a questo giro dell’imparzialità e della neutralità che il mestiere mi impone, ndJC).
Steffen ha spiegato le principali differenze tra il recente “Omnivium” e il precedente “Cosmogenesis“, raccontandoci anche l’origine e la realizzazione del nuovissimo “Illegimitation“: “La grossa differenza tra “Cosmogenesis” e “Omnivium” risiede nel fatto che il primo aveva dei pezzi già scritti prima di stabilizzare la line-up mentre su “Omnivium” abbiamo scritto e composto le canzoni insieme come una vera band. Si sente questa differenza ed è molto evidente, la line-up attuale è fantastica e amalgamata alla perfezione, ci divertiamo a suonare insieme e credo ci toglieremo grandi soddisfazioni nel prossimo futuro. Già essere riusciti a mettere in piedi questo tour insieme a Exivious, Gorod e Spawn Of Possession è stato bellissimo, semplice da mettere insieme e devastante da vedere su un palco!
Illegimitation è un progetto che abbiamo deciso di proporre ai nostri fan per raccogliere il materiale degli Obscura dei primi anni. Abbiamo inserito anche delle cover con la line-up attuale e alcuni pezzi della pre-produzione di Cosmogenesis del 2006 che non erano stati registrati. Illegimitation è disponibile solamente ai concerti oppure si può acquistare dal nostro sito internet, abbiamo voluto fare così perché solitamente quando un’etichetta pubblica una raccolta o un best of è solo per fare soldi, non volevo che i nostri fans della prima ora fossero costretti ad acquistare qualcosa di scontato o di messo insieme alla meglio, si tratta comunque di materiale vecchio e difficilmente trovabile in giro. Abbiamo quindi detto ai nostri fans di pre-ordinare questo progetto qualora fossero interessati ad averlo, iniziando una raccolta fondi dal nostro sito. Il limite minimo da raggiungere era intorno ai 3000 dollari, siamo arrivati in poco tempo a raccogliere addirittura più di quattro volte tanto quella cifra! Una cosa fantastica e pazzesca se ci pensi, abbiamo potuto pubblicare non solo i cd normali ma anche stampare i vinili, i poster e anche le magliette, tutto questo deciso autonomamente dai nostri fans che sono stati incredibili. Alla fine non abbiamo guadagnato nulla visto che tutti i costi sono stati coperti e siamo stati in grado di rilasciare un prodotto eccellente e di alta qualità.”
Riguardo al progetto “Death To All Tour“, Steffen racconta come quest’avventura non fosse per nulla scontata: “Ho riflettuto molto prima di entrare a far parte del progetto “Death To All Tour”. Sono stato contattato dall’organizzazione ma inizialmente non ero convinto: parliamo di una band che ha influenzato la mia crescita e il mio gruppo attuale, il leader dei Death è scomparso più di dieci anni fa e non sapevo quanto potesse essere segno di rispetto riportare su un palco la sua musica. Tuttavia alla fine mi sono convinto quando ho capito che il 20% degli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti di questo mini tour, in cui insieme ad altri membri storici dei Death proporremo le canzoni della band di Chuck Schuldiner, oltre anche ai ricavi delle vendite del merchandise sarebbero andati in beneficenza a Sweet Relief (fondazione che aiuta musicisti che si trovano in difficoltà e bisognosi di cure che vivono in paesi in cui la sanità non è pubblica ma privata). Mi sembra una cosa giusta e molto positiva dare una mano per fornire una possibilità di cura a chi non può pagarsela privatamente in un paese come gli Stati Uniti dove appunto la sanità è solo per chi può permettersela. La famiglia di Chuck Schuldiner sta ancora pagando i debiti accumulati mentre cercava di curare Chuck appunto, mi sono sentito in dovere di dare il mio contributo. Chiaramente sarò onorato di interpretare canzoni che hanno segnato la mia vita e hanno ispirato la mia band attuale, questi pezzi mi hanno donato così tanto in passato e penso sia ora di restituire qualcosa in qualche modo…”
J.C.