I Living Dead Lights sono uno dei gruppi sleeze rock più interessanti della scena Losangelina degli ultimi anni. Dopo mesi d’attesa, il loro EP omonimo di debutto arriva anche in Italia grazie a GB Sound e l’ascolto delle tracce non fa che aumentare la voglia di un primo vero e proprio album… In attesa di poterli vedere finalmente dal vivo (pare succederà molto presto), abbiamo chiacchierato un po’ con il chitarrista della band, Alan Damien, che si è dimostrato molto disponibile ed entusiasta dell’arrivo del disco nel nostro paese.
Alan, finalmente il vostro primo EP arriva in Italia!! Abbiamo dovuto aspettare un po’ prima di poterlo fare, per quale motivo?
E’ una domanda a cui non so rispondere (ride)! Quello che so è che ci stiamo letteralmente ammazzando di lavoro per promuoverci e per far arrivare ovunque il nostro disco…Finalmente abbiamo trovato un paese davvero rock n roll!
La vostra propota musicale può essere definita come una sorta di mix riuscito tra Hardcore Superstar e Motley Crue?
Oh, adoro i Crue…Viviamo negli States, quindi purtroppo non abbiamo ancora potuto vedere gli Hardcore Superstar, ma la loro musica è davvero potente. In sostanza siamo una band rock n roll, con grandi influenze punk. Pura attitudine rock n roll, niente tronzate, solo vita reale vissuta.
Avete eroi in campo musicale? O una band che vi ha influenzato più di altre?
Abbiamo subito l’influenza di migliaia di band o artisti (soprattutto di quelli che abbiamo ritenuto veramente genuini, che credessero nel loro lavoro e che meritassero il nostro rispetto per questo). Abbiamo amato e amiamo un mucchio di band, dai Guns ‘N roses a Marylin Manson, passando per Johnny Cash. Penso che John Lennon abbia avuto un grosso impatto su di me, per come vedo la vita di ogni giorno e per come è riuscito a mettere tutto ciò in musica.
Se potessi usare una sola parola per descrivere la tua musica, quale sarebbe?
Fearless.
Quanto è importante un concerto per i Living Dead Lights?
Amiamo tantissimo suonare dal vivo perché ci permette di entrare a contatto con il nostro pubblico e di suonare cose che non sono presenti sull’album. Penso che l’energia che si sprigiona sul palco sia difficilmente spiegabile a parole, bisogna essere lì per poterla capire appieno.
Cosa ne pensi di internet? Per molti addetti ai lavori si tratta del diavolo, ma credo che per una band agli esordi sia fondamentale…
Oh sì di sicuro internet deriva dal diavolo (ride), ma è fondamentale per ogni band che abbia un contratto o che non ce l’abbia per far conoscere la propria arte alla gente. Ai giorni nostri è davvero l’unico modo per far giungere il proprio lavoro a milioni di persone nel mondo.
C’è un significato particolare dietro il nome della band?
E’ un gioco di parole che unisce i morti viventi di “The Night Of the Living Dead” e la frase “Il beat the daylights outta you” (una sorta di “Ti spaccherò il culo” ndr)!
State registrando pezzi per il vostro primo full length album?
Siamo in fase di pre-produzione, stiamo scrivendo un sacco di nuove cose e le stiamo registrando tutte!! Stiamo preparando tutto al meglio per il nostro primo vero e proprio disco di debutto!
Puoi descrivermi il vostro modo di comporre canzoni?
Quello che facciamo è suonare e suonare in continuazione fino a che non troviamo il riff giusto o la serie di accordi che cercavamo (a volte questo succede quando siamo insieme, altre volte le idee vengono singolarmente e le portiamo in sala prove). Dopo questo primo passaggio, cerchiamo una linea vocale che si adatti alla musica, dopo di che ci mettiamo a scrivere il testo. A dire la verità però ci sono talmente tante situazioni in cui può nascere un pezzo, che è troppo semplice parlare di un metodo particolare. A volte puoi avere già tutte le idee in testa ancora prima di aver preso in mano la chitarra!
Luca Garrò