Il 2 ottobre uscirà il sesto album “The 2nd Law” dei Muse, che ha tutto il potenziale per essere considerato il disco più ambizioso di tutta la loro carriera. Anche i Muse stessi ne sono consapevoli mentre presentano “The 2nd Law” alla stampa italiana: “In questo album c’è tantissima varietà, si sente che abbiamo avuto influenze molto diverse fra loro, è innegabile. E’ impossibile scrivere musica se non la si ascolta”. La nuova release si presenta molto variopinta, sia per la positività che emana sia per le varie atmosfere musicali. Si passa da arrangiamenti epici che rimandano ai Queen al funk, da sonorità ispirate agli anni ’80 alle colonne sonore stile hollywoodiano per poi virare alla dubstep: “Più che dubstep, la definiremmo semplicemente elettronica. E’ un genere che ci ha sempre intrigato. Se ascoltate bene “Unsustainable”, c’è un segmento che si può definire antielettronica, perché ci sono dei suoni tali da non poter essere riprodotti se non da strumenti musicali. Tuttavia, ci sono anche pezzi intrisi di suoni riprodotti da computer. Il nostro intento finale è stato quello di creare un disco che combinasse le nostre influenze con qualcosa di davvero nuovo”.
A dire il vero, non è la prima volta che Bellamy, Wolstenholme e Howard si avvicinano all’elettronica: “Avevamo cominciato ad introdurre questo cambiamento durante la lavorazione di The Resistance, il nostro disco precedente nonché il primo che abbiamo prodotto autonomamente con le nostre forze. Non ci si accorge del grande apporto della figura del produttore finché non ci si cimenta in prima persona in questo ruolo. Quando hai un produttore gli dici <<vorrei che l’album avesse questo sound>> e si occupa lui di tutto questo aspetto. Se invece fai tutto da solo, la cosa diventa molto più complicata”.
Il processo di lavorazione per questo album è stato molto diverso dagli altri. I tre britannici hanno vissuto insieme nel periodo della creazione e prenotato uno studio di registrazione, dal quale andavano e venivano tutte le volte che volevano: “Ci siamo allontanati dalle nostre famiglie per poter stare insieme, ed è stata tutta un’altra cosa. Abbiamo avuto tutto il tempo per sperimentare e il nostro mood ne ha giovato, c’era una gran positività nell’aria. Era da tanto che non provavamo sensazioni così forti”.
Un’altra delle peculiarità di The 2nd Law è la presenza di due canzoni cantate dal bassista Chris Wolstenholme: “Save Me” e “Liquid State“. “Save Me è una canzone d’amore. Parla della vicinanza di una persona sulla quale puoi contare in un momento di difficoltà e grazie alla quale riesci a trovare una certa stabilità, riuscendo ad uscire da un brutto periodo, Liquid State invece è più cupa, esprime la rabbia che si prova verso se stessi”. A proposito del tour, qualche anticipazione: “Ci stiamo lavorando in questi giorni. Ci sarà una grande piramide e alcuni schermi dove si potranno vedere alcuni video che abbiamo girato ultimamente. Niente torri sullo sfondo, stavolta”. L’appuntamento è fissato per il 16 novembre a Bologna e il 17 a Pesaro.
Claudia Falzone
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