Il 27 ottobre 2012 i Between The Buried And Me si sono esibiti sul palco della Rock’n’Roll Arena di Romagnano Sesia in provincia di Novara, affiancati da The Safety Fire e Periphery. In barba alla pioggia e al freddo la location era davvero gremita tra gli altri da metallers più o meno attempati e ragazzini modaioli. In apertura i londinesi The Safety Fire, alla loro prima data in Italia: grinta da vedere e grande voglia di coinvolgere il pubblico, a tratti però un po’ confusi ma comunque da approfondire. I Periphery si presentano sul palco con ben tre chitarre, l’impatto sonoro è infatti massiccio, qualità tecnica ed esecutiva molto alta, compresa la voce che eguaglia senza problemi le incisioni in studio. I sei del Maryland scaldano a dovere la folla, dedicano anche una canzone al grande Rocco Siffredi e chiudono la performance con una violenta “Icarus Lives!”. Buona conferma.
E’ il turno dei Between The Buried And Me: già durante il soundcheck lo sguardo di Dustie Waring mentre setta la chitarra lascia presagire che ora le cose si faranno serie. I cinque eseguono le parti intricatissime dei loro pezzi con grande carica e una pulizia che lascia ben poco a desiderare. Il pubblico canta e urla, poga di bestia nel mezzo e ascolta ordinato ai lati, seguendo le gesta sul palco di Tommy Giles Rogers e compagni, sia sulla nuova “Astral Body” sia su tracce più vecchie come “Sun Of Nothing” o l’opener “White Walls”. Tutti i membri sono tecnicamente ineccepibili, con un affiatamento che va ben oltre la band di ragazzini che sembrano; il lavoro dietro le pelli di Blake Richardson non ha nulla da invidiare ai nomi più altisonanti della scena prog metal mondiale (anzi). Dopo i saluti di rito, il gruppo ritorna sul palco e dagli altoparlanti si diffonde la parte vocale di “Bohemian Rhapsody”, ovviamente cantata da tutti i presenti in sala: la platea va in delirio quando i Nostri attaccano con la parte strumentale, passando con disinvoltura dal fraseggio in pianoforte dei Queen alla conclusiva e violentissima “Mordecai”, capolinea dopo quasi 90 minuti di set. Nonostante un’interazione abbastanza povera coi presenti e una staticità eccessiva sul palco (giustificata in parte dalle partiture complicate da suonare), i Between The Buried And Me sono attualmente una delle band estreme da vedere assolutamente all’opera on stage.
Un plauso conclusivo alla location: piccola ma carina, buonissima qualità audio e volume adeguato all’occasione; da sottolineare infine l’essenziale presenza della spina di Moretti La Rossa.
Grazie a Mattia Chistolini
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