Michele Salvemini in realtà ha vent’anni. E lo ha dimostrato nella data del Palapartenope di Napoli. Un’energia inquantificabile, dettata da un inizio col botto e una fine ancor più adrenalinica. Ma Caparezza ha anche quarant’anni, con le sue inquietudini e le sue introspezioni. Ieri sera sul palco sono saliti entrambi i performer, e si sono dati il cambio in più di due ore di musica. Un artista a tutto tondo, a mio avviso troppo sottovalutato.
Lavatrice-totem gigante e via in volo, a bordo di una chiave alata. E siamo solo al secondo brano. Caparezza ha aperto così la sua data napoletana, dividendo lo spettacolo in tre tappe. 9 pezzi di “Prisoner 709” nella prima, con la titletrack che ha letteralmente incendiato il palco. L’assurdo è stato trovare serenità nel bel mezzo del delirio, con la canzone “Ti fa stare bene”. E subito dopo “Prosopagno sia!” ecco uscire “Fuori dal tunnel” dell’inquietudine. Da qui il salto verso i vecchi album e i successi più grandi, partendo con il già citato non-tormentone, passando poi per “Legalize the Premier” e “Vieni a ballare in puglia”. Il ritorno al delirio si ha con l’encore, quando a farla da padrone sono “Avrai ragione tu”, “Vengo dalla Luna” ed “Abiura di me”.
Per chi vede per la prima volta un concerto di Capa, ciò che colpisce è la quantità di scenografia accumulata in più di due ore di live. Chi invece ha già avuto il piacere di vedere il “Museica Tour” arriva al concerto già preparato, e difficilmente immagina un ulteriore salto di qualità. Un salto che diventa un volo su una chiave alata, prima di lasciare spazio addirittura a una ruota per criceti. Coreografia che si arricchisce di ballerini e ledwall sempre più caratterizzanti: esserci è sempre bello, e Caparezza ti fa ringraziare il momento in cui hai scelto, appunto, di prendere parte al suo viaggio.
Live dal #Prisoner709tour di @CapaSound | Palapartenope, Napoli pic.twitter.com/oRXD5fiNiU
— Music Attitude (@MusicAttitudeIT) 28 novembre 2017