Charlie Watts Blue Note Milano, 29 settembre 2011

Inutile sottolineare come tutti i presenti al Blue Note volessero vedere uno degli Stones in un contesto molto intimo e magari del suo side project (Charlie Watts & The A, B, C, D Of Boggie Woogie) non sapessero poi molto, ma tutto sommato il fatto che nessuno abbia chiesto al batterista di suonare “Satisfaction” ha reso il tutto più dignitoso. È noto che il buon Charlie, la più vecchia delle pietre rotolanti, nasca come musicista jazz e la band con cui sta girando l’Europa è quanto di meglio si possa trovare nell’ambito del boogie woogie: in pratica un’occasione molto rara per vedere all’opera una serie di musicisti lontanissima dai divismi della coppia Jagger Richards e con una voglia di suonare da ragazzini che vogliono cambiare il mondo. Molti gli standard del genere, alcuni dei quali intonati da un pubblico molto presente, ma mai oltre le righe che ha partecipato allo show dall’inizio alla fine. Watts ha fatto mostra di tecnicismi che spesso durante i tour della band madre non può permettersi e ha dimostrato una tenuta invidiabile, pur avendo suonato due concerti consecutivi a sera per tre giorni. Certo, a fine serata la stanchezza ha iniziato a farsi sentire, ma ciò non ha impedito al musicista di fermarsi con i presenti che lo attendevano dietro le quinte per una stretta di mano. Con Mick Jagger sarebbe stato più difficile…

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