Cinema Bizarre – New Age Club, Roncade (TV) 27 settembre 2009

Foto di Nicola Lucchetta

Tre date italiane per i Cinema Bizarre, ritornati di recente nei negozi con il nuovo album “Toyz”: rispetto alla loro unica data italiana precedente, all’Alcatraz di Milano dello scorso anno, i tedeschi preferiscono optare per i piccoli club, molto probabilmente per avere un maggiore contatto con i fan e, quasi sicuramente, per preparare un potenziale tour nei palazzetti in caso di “botto europeo” di questa nuova release.

Un pubblico non particolarmente numeroso quello di Roncade, ma così fedele al punto che una parte delle presenti (il grosso era di sesso femminile) ha assistito a più di una delle date di questo minitour e poche persone erano appostate al di fuori della location già nella tarda serata di sabato.
Compito degli svedesi Blowsight “scaldare gli animi” prima dei Cinema Bizarre. Il loro pop-punk, pur essendo molto banale e piatto, riesce ad assolvere l’impegno: una discreta presenza scenica (da notare il chitarrista/seconda voce sosia di Marco Coti Zelati, bassista dei nostrani Lacuna Coil), dei pezzi orecchiabili e la capacità di coinvolgere il pubblico con il minimo indispensabile. Niente più di un compitino fatto a dovere per una band che, pur essendo praticamente sconosciuta in Italia, gode già di un piccolo fan club ufficiale tricolore.

Alle 21 salgono sul palco gli headliner della serata, i Cinema Bizarre capitanati dal cantante Strify e dal bassista Kiro, i due componenti che a fine serata otterranno i maggiori consensi dall’urlante pubblico femminile (con un leggero “vantaggio” per il secondo). Uno show studiato nei minimi particolari, con look curato ed aspetto di tre dei cinque componenti androgino, seguendo i dettami della tradizione visual kei, filone stilistico molto in voga in Giappone e massima ispirazione dei Nostri. Peccato che, però, le pose plastiche, il carisma scarso dei cinque e alcuni dettagli di cattivo gusto (esempio: la ventola piazzata sotto la piattaforma sopraelevata di Strify, con la quale venivano fatti muovere i capelli) hanno aperto delle ampie parentesi trash nel corso dello spettacolo.

Uno show, che è durato quasi un’ora e venti minuti, particolarmente ricco di brani (ben ventuno le tracce nella setlist, che potrete leggere qui sotto): ampio spazio all’ultima release, “Toyz”, anche se i brani più acclamati restano i singoli di lancio del primo disco “Final attaction”, “Escape to the stars” e ‘le’ conclusive (la canzone viene proposta, infatti, con l’arrangiamento rock e in una versione remix) “Lovesongs”. Pur proponendo dei brani abbastanza banali dal punto di vista tecnico, i musicisti se la cavano a dovere: il solo Strify e vittima di un paio di “stecche” ad inizio live, molto probabilmente causate da alcuni problemi tecnici.

Il concerto di Roncade è stato perfetto per le teenager accorse ad adorare i propri idoli, ma deludente per i (pochi) presenti over 18. Per i genitori uno show che li ha lasciati indifferenti su tutta la linea; per i più “giovani” la consapevolezza che una band come gli Orgy è stata sfortunata a suonare troppo pesanti, a non aver avuto un seguito mediatico e, soprattutto, a esser nata nel periodo sbagliato…

Si ringrazia il New Age Club, e in particolare Gabriele Vian, per la consueta collaborazione.

Setlist: Intro (Le generique), Love like blood, TOYZ, Hypnotized by Jane, Je ne regrette rien, Escape to the stars, Heavensent, She waits for me, Deeper and deeper, Out of love, Blasphemy, Crashing and burning, Dark star, Dysfuncional family, Touching and kissing, Tears in Vegas, I came 2 party, After the rain, Forever and never (remix), My obsession, Lovesongs, Lovesongs (remix)

Nicola Lucchetta

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