Ed ecco Eros Ramazzotti, il ragazzo nato ai bordi di periferia è sbarcato a Milano il 7 ottobre 2015 per la prima data meneghina del suo Perfetto World Tour 2015. Premetto che per me Ramazzotti era il ragazzo di oggi di “Terra Promessa” e di “Una storia importante”. Chiunque, poi, ha canticchiato “L’Aurora” almeno una volta. La generazione made in ’80, per lo meno. Ecco per me iconograficamente Eros Walter Luciano Ramazzotti era quella “cosa” (passatemi il termine) lì. Un timbro nasale riconoscibile e talvolta fastidioso che negli anni ’90 è stato fonte di non poche imitazioni e parodie. Eppure, a 51 anni e 14 album di inediti dopo, il cantautore romano ha ancora voglia di mettersi in gioco. Lo fa con un tour “mondiale” e mondiale è l’aspettativa che si ripone, perché si sa, oltralpe non bastano due luci, due strobo e un po’ di fumo a fare un bello show.
Ramazzotti la lezione l’ha imparata e trovatosi interrogato alla lavagna, supera la prova con il massimo dei voti. Alla regia Luca Tommassini, uno che con l’America ci va a colazione, pranzo e cena. Quindi? Quindi trovi video proiezioni in 3D, Eros che si nasconde tra il tendone digitale, il suo volto diventa un’icona pixellata, cambia forma, invecchia. Una novel grafica, ma neanche questo basta. Effetti scia, piani alati, lune tridimensionali, luci che compongono immagini geometriche perfette, che incorniciano le casse in 4 via via suonate, che diventano un arcobaleno dove nulla viene lasciato al caso, neanche l’asta del microfono luminosa. E il leader? Beh, Ramazzotti si diverte, balla, si mette alla prova con chitarra elettrica e acustica, gioca e scherza sul palco e canta. Indubbiamente, gli undici anni trascorsi dal Festival di Sanremo che gli portò tanta fortuna si sentono. Per fortuna, mi verrebbe da bofonchiare. Sì, perché se il tempo è passato, anche la voce di Eros è maturata e quel timbro tanto caratteristico viene corollato da note basse e acuti ben dosati.
E il pubblico, ora mi chiederete? I suoi fan ci sono, con fasce verdi in testa, felpe che ripropongono la date di questo Perfetto Tour, telefoni e aste alla mano pronti a immortalare il beniamino, voci scaldate con invocazioni del loro idolo pre-concerto. Insomma il suo pubblico c’è e si sente. Soprattutto sulle vecchie glorie da “Stella gemella”, “Se bastasse una canzone”, “L’Aurora” passando per “Adesso tu”, “Più che puoi”, “Un’altra te” e “Esodi”, canzone mai passata di moda per i temi trattati, come sottolinea anche Eros.
Anche le nuove nate non passano inosservate: “Perfetto” alla Mumford & Sons, “Rosa nata ieri”, “Tra vent’anni”, “Il tempo non sente ragione”, vengono accompagnate da lunghi applausi e mani che ondeggiano in aria. Tre decenni e 60 milioni di dischi venduti dopo, Ramazzotti mette in scena un live Perfetto non tanto per precisione musicale e vocale, quanto per la perfetta compenetrazione di pathos, atmosfera e scenografie create.