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The Heavy Countdown #129: Oceans of Slumber, Pain of Salvation, From Ashes To New

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Oceans of Slumber – Oceans of Slumber
Ammetto di aver colpevolmente trascurato fino ad oggi gli Oceans of Slumber, nonostante siano arrivati all’opera numero quattro in un percorso che alla fine, li sta portando sulla bocca di tutti gli appassionati di progressive metal contemporaneo. Capitanati dalla virtuosa Cammie Gilbert, vero fiore all’occhiello di un combo già qualitativamente alle stelle, il sestetto texano lascia viaggiare su due binari paralleli e adiacenti lo yin e yang della propria proposta, dipinti dalla parte femminile e melodica, che spesso e volentieri prende il sopravvento (“Pray for Fire”), anche se sempre bilanciata non tanto dal suo contraltare maschile, quanto piuttosto dalla ferocia di certi passaggi strumentali (“The Adorned Fathomless Creation”), per poi ritrovarsi sullo stesso piano in pezzi come “The Colours of Grace”. E per chiudere i Nostri piazzano anche una bella cover di “Wolf Moon” dei Type O Negative. Da ascoltare.

Pain of Salvation – Panther
Se “In the Passing Light of Day” (2017) raccontava la fragilità e la forza della catarsi attraverso la malattia, il dolore, e infine la riscoperta di sé da parte del frontman Daniel Gildenlöw, “Panther” descrive invece, per parafrasare proprio il refrain della title track, “cosa si provi ad essere una pantera in un mondo di cani”. L’undicesimo full-length dei colossi svedesi del prog metal attuale si affaccia con fare spavaldo al mondo dell’elettronica per descrivere al meglio le vicissitudini del protagonista del concept (vedi “Restless Boy” ma anche la già citata “Panther”) pompando un po’ di testosterone aggiuntivo al lavoro della formazione. Ma per chi rimpiangesse i Pain of Salvation vecchia maniera e in particolar modo le sonorità eteree della precedente fatica si ritrovano in “Wait”, con i suoi vocals, il piano e gli arpeggi delicati, suggestioni che proseguono anche nella successiva “Keen To a Fault”.

The Pineapple Thief – Versions of the Truth
Ogni due anni, fedeli a un ritmo vitale puntuale e naturale come il succedersi delle stagioni, i Pineapple Thief danno alle stampe un nuovo disco. Si è quindi aperto da pochi giorni il biennio di “Versions of the Truth”, un lavoro che, come tutto ciò che scaturisce dalle menti dei signori in questione, non si può approcciare con il dubbio di non ritrovarsi più ricchi nello spirito a fine ascolto. L’accostarsi alla materia prog rock tipicamente British dei PT si ritrova anche in “Versions of the Truth”, un album che seppur non arrivando ai livelli di quella meraviglia perfetta che è stata “Your Wilderness” (2016), prosegue sulla strada più omogenea e sintetica di “Dissolution” (2018), regalando comunque brani di altissimo livello (“Break It All” e “Demons”).

Ulver – Flowers of Evil
Ci hanno preso gusto gli Ulver a fare i Depeche Mode. Dopo il successo inaspettato di “The Assassination of Julius Caesar” (2018), inaspettato perché ha lambito territori e conquistato platee non esattamente metal e avantgarde, con “Flowers of Evil” ci troviamo di fronte a un qualcosa che per una band come i lupi norvegesi, che ci hanno abituato a cambiare pelle a ogni disco, sa tanto di dormita sugli allori. Non che la comfort zone di pezzi come “One Last Dance”, “Russian Doll” o “Nostalgia” sia sgradevole, anzi, ma l’ultima fatica dei Nostri è un punto di stallo, considerando appunto la carriera da trasformisti.

From Ashes to New – Panic
Fin dagli esordi, i From Ashes to New si sono preposti l’arduo compito di rispolverare vecchie glorie nu metal e di farne proprio il sound caratteristico. Anche il terzo album, “Panic”, vorrebbe essere il punto d’incontro tra i Linkin Park e sonorità metalcore contemporanee (e la title track ci riesce in modo abbastanza convincente), ma il punto è che la giovane formazione non è l’unica a muoversi in questo modo. E soprattutto a volte, si limita a comportarsi da meri (anche se bravi, per carità) cloni di Bennington e Shinoda (vedi “Brick” e “Death of Me”, che pare un’involontaria cover di “One Step Closer”).

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