Gli You me at six stanno per tornare con un nuovo album annunciato per il 15 gennaio del 2021: Suckapunch è un lavoro più aperto e sincero, senza barriere, e con un bagaglio di sperimentazione sonora decisamente interessante. La band l’ha registrato in Thailandia, ed è stato anticipato dal video del nuovo singolo, Beautiful way. Gli You me at six suoneranno dal vivo, all’Alcatraz di Milano, martedì 8 giugno 2021. I biglietti sono disponibili su TicketOne da ottobre. Noi abbiamo parlato con il bassista, Matt Barnes.
Prima di tutto: il prossimo giugno sarete in Italia. E’ roba grossa, perché tutti i concerti sono stati cancellati: come vi sentite a pianificare concerti di nuovo? Per me è come una rinascita, visto che la musica live mi manca da morire!
Non vediamo l’ora di tornare alle nostre vite normali e sulla trada per suonare ancora: suonare dal vivo ci sta mancando tantissimo, non sono mai stato tanto a lungo nello stesso posto! E’ stata una bella sensazione poter mettere in moto il tour, e so che sarà bellissimo tornare a suonare per voi.
Il vostro album uscirà a gennaio: è una decisione coraggiosa, credo, visto che di solito pubblicare nuova musica significa iniziare a fare un tour piuttosto velocemente. Come farete per far raggiungere i fan dalla vostra musica, e guadagnare nuovi ascoltatori?
So che in Italia stiamo avendo un bel numero di passaggi in radio, cosa che aiuta sempre a trovare nuovi fan, e con questo nuovo album credo che le persone troveranno il sound dei nuovi pezzi quantomeno interessante, visto che abbiamo giocato con un sacco di nuove influenze per Suckapunch.
Suckapunch è un album sulla redenzione, che parla di attraversare il tuo momento più buio e arrivare dall’altra parte. Esce nel 2021. E’ un album anche sul 2020? (sto scherzando, ma potrebbe anche essere). La domanda vera è questa: quanto è stato difficile aprirsi e comporre un disco simile, quanto è stato difficile essere così sinceri? In effetti, alla fine, è come beccarsi un pugno nello stomaco.
(ride) Si, esatto, è stato uno di quegli anni…Con la musica puoi aprirti in così tanti modi diversi: non solo col testo, il modo in cui gli accordi si muovono possono farti sentire molte cose. Le canzoni ritraggono davvero i nostri pensieri e sentimenti, ciò che provavamo mentre stavamo scrivendo l’album.
Avete detto che questo nuovo disco è qualcosa di diverso da ciò che di solito le persone si aspettano da voi: credo sia un album più aperto a nuove possibilità, più sperimentale e interessante. Credo anche che evolversi faccia parte dei diritti umani di base di un artista. Che ne pensi, e come credi reagiranno i vostri fan?
Penso che non dovresti mai adagiarti, ed è sempre stato così con la musica per noi: ogni album ha cambiato sound, e ad alcuni non è piaciuto, ma va bene così! Amiamo così tanti generi di musica che negli anni ci siamo trovati a scrivere stili diversi, mantiene tutto fresco e divertente. Spero che i nostri fan ameranno l’album tanto quanto lo amiamo noi.
Ora, solo per curiosità: come mai siete andati in Thailandia per registrare l’album?
Avevamo sentito di uno studio vicino alla spiaggia in Thailandia e abbiamo fatto la nostra missione la possibilità di registrarci, perché…perchè no! (ride) Abbiamo passato ogni giorno in costume da bagno, era un sogno che si avverava.
Ultima domanda. Immagina: la pandemia è finita, e potete suonare dove volete davanti a quanta gente volete. Dove andate?
Pyramid stage, venerdì notte, da headliner per il 50esimo Glastonbury.