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Interviste

Intervista ad Andrea Ferro, storica voce maschile dei Lacuna Coil a breve impegnati in un evento unico all’Alcatraz di Milano

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I Lacuna Coil non hanno di certo bisogno di presentazioni. Attivi ormai da quasi 3 decadi hanno avuto non pochi meriti nella loro carriera. Partiti dalla provincia lombarda come una delle migliaia di giovani band che decide di fare metal nel Paese del cantautorato nazional popolare, sono riusciti non solo a divetare una delle band più autorevoli del genere sul suolo nazionale, ma che quello di aver fatto arrivare il genere oltre i confini della sua nicchia. Non contenti di questo, hanno portato il loro talento e la loro bravura all’estero ponendosi tra i più grandi anche in quei Paesi dove il metal viene suonato ad altissimi livelli.

I Lacuna Coil sono una delle realtà italiane meglio riconosciute all’estero, hanno suonato nei più grandi festival del pianeta, la loro musica è entrata in telefilm e colossal hollywoodiani. Hanno collaborato con artisti di indiscussa fama. Sono addirittura finiti all’interno dei fumetti della DC Comics. E a dire il vero, la loro bravura viene riconosciuta più all’estero che in patria (ma questa è un’altra storia).

Anche in questo periodo così difficile per il pianeta e per il mondo della musica dal vivo così fortemente in crisi, si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di anticipare tutti annunciando un evento che sarà destinato ad entrare nella storia. L’11 settambre si esibiranno sul palco dell’Alcatraz, storico tempio del rock della loro Milano, per un concerto in live streamnig interamente studiato per l’occasione. Non il classico evento in pigiama ripreso da una webcam, ma un vero e proprio show dall’impostazione cinematografica con pezzi mai proposti prima dal vivo.

“BLACK ANIMA: Live From The Apocalypse” sarà ospitato da A-Live (scaricabile qui)
I biglietti sono disponibili a questo link

In occasione del compleanno della voce maschile della band, Andrea Ferro, che decorre proprio oggi 19 agosto, siamo lieti di farvi leggere una bellissima e succosa intervista con l’artista avuta qualche giorno fa e che non mancherà di appassionare i fan e incuriosire quei pochi che non sanno di cosa stiamo parlando.

Io salterei le solite domande su Black Anima, anche perché è già stato detto tutto e mi sembra che sia stato accolto molto bene.
Sì, a parte questa situazione covid che ha sconvolto le vite e i programmi un po’ per tutti,non ci possiamo lamentare. Purtroppo la pandemia ci ha bloccato la promozione. Avevamo già fatto una prima metà del tour, in Europa, USA e Sud America, ci stavamo apprestando ad andare in Asia Australia. Speriamo di poter recuperare tutti i festival estivi, che sono saltati.

Però devo dire che non vi siete persi d’animo e ve ne siete usciti con un evento che ha le carte in regole per fare storia. Ricordiamo per quei pochi che non lo sapessero che l’11 settembre vi esibirete in diretta streaming dall’Alcatraz di Milano.
Avevamo troppa voglia di esibirci in maniera seria, senza tutte le limitazioni giustamente impostate in questo periodo. Tra gli addetti ai lavori ci sono molti dubbi su una ripartenza autunnale e non ce la sentivamo di aspettare fino al 2021. Vogliamo continuare a promuovere Black Anima, vogliamo ritornare attivi e ovviamente dobbiamo anche far entrare qualche soldino, perché se noi come band possiamo avere una certa autonomia per un po’ di tempo, tutti quelli che lavorano per noi sono fermi da mesi.
Molti artisti hanno scelto la formula dell’esibizione streaming da casa, ma questa opzione decisamente non faceva per noi. Abbiamo deciso di fare qualcosa di mai tentato prima e di creare uno show concepito apposta per questo evento unico, concependolo come qualcosa di molto scenico, quasi cinematografico. Sinceramente non avrebbe avuto senso riarrangiare i nostri brani in acustico per suonarli su un prato. I Lacuna Coil non sono questo.
Sicuramente, almeno per noi, non sarà altrettanto divertente come un live normale, perché ci manca troppo il pubblico. Ad ogni modo abbiamo comunque cercato di dare qualcosa in più aggiungendo alla playlist anche tutte le bonus trakcs presenti nell’edizione speciale di Black Anima. In questi giorni avremo molto da lavorare perché dobbiamo imparare e provare 8-9 canzoni che non abbiamo mai portato sul palco e che non suoniamo dal giorno della registrazione. Mancherà l’emozione dei nostri fan ma sicuramente ci sarà quella di portare qualcosa di nuovo.

Come al solito siete riusciti a convogliare le vostre energie in maniera positiva e produttiva.
Sinceramente eravamo stufi di vedere la negatività che molte persone, famose e non, sono state in grado di tirar fuori in un periodo così difficile. Questa situazione ci ha costretto per un lungo periodo ad evitare tutti i contatti, costringendoci sui social e disumanizzando ancora di più le nostre reazioni. È chiaro che la situazione è difficile per tutti, ma bisogna rimanere razionali e non farsi prendere dal panico. Bisogna ricominciare piano piano con quello che si può ed è ragionevole fare. Le polemiche e le affermazioni sensazionali da parte di chi non ha la competenza per parlare non servono a nulla.

I Lacuna Coil sono sempre stati una band molto sensibile ad argomenti socialmente molto impegnativi, facendone uno spunto per la vostra musica. Quanto pensi possa influenzarvi tutto quello che sta succedendo?
Sicuramente non ci lasceremo influenzare dalla reazione generale di cui abbiamo appena parlato. Noi partiamo sempre dalla nostra esperienza personale con i fatti. Sicuramente, di tutto questo periodo, è più interessante tutto l’aspetto positivo che si è potuto rilevare in questi mesi. In fondo il lockdown ci ha dato modo anche di conoscerci meglio e di reagire in maniera positivo alla pandemia.
Ad esempio, quando abbiamo deciso di scrivere i testi di Delirium siamo partiti da esperienza personali che ognuno nella propria famiglia ha vissuto dovendosi confrontare con la malattia mentale. Siamo partiti da esperienze negative per indagare il mondo di una categoria di persone che vengono spesso lasciate ai margini della società; abbiamo scoperto che esistono tante facce e tanti livelli di malattia mentale e non tutti sono incurabili. Queste persone non vanno dimenticate, ma al massimo vanno aiutate e tenute sotto controllo. Come vedi si è partiti da una cosa negativa e poi si è sviluppata in una lettura molto positiva. Tantissima gente ci ha scritto per raccontarci la sua esperienza e confessandoci che si è ritrovata nei nostri testi. Questo è il significato di partire da un argomento generico e mantenere il testo della canzone aperta per consentire ad ognuno di immedesimarsi e farla propria. Fa sempre un certo effetto quando le persone ti scrivono che una tua canzone ha salvato loro la vita e ovviamente non è nostra intenzione caricarci volontariamente di questa responsabilità, però il fatto che qualcuno abbia trovato conforto in un momento di difficoltà in quella canzone è importante perché indica il potere della musica.

Una cosa che ho notato, indagando sui vostri social, è che, nonostante siate una band molto famosa e molto esposta, non siete quasi per niente vittime del fenomeno degli haters. Sembra sempre più difficile riuscire a schivare la mannaia dei social.
Forse perché comunque ce ne siamo sempre un po’ fregati, nel senso che è giusto sentire il parere di tutti, fa piacere se ci sono delle critiche che tornano utili e le abbiamo anche ascoltate in passato, ma è anche giusto rimanere coerenti con se stessi e la propria linea senza cercare di assecondare i gusti che cambiano.
È dovere di un artista non adagiarsi sugli allori e cercare sempre di mantenere vivo il proprio interesse nei confronti di quello che si fa. Ci stanno i cambiamenti stilistici, soprattutto quando di riesce ad avere una carriera lunga, ma è altrettanto importante mantenersi coerenti con quello che si dice e con il messaggio che si vuole dare. Per quel che ci riguarda, inoltre, siamo sempre rimasti con i piedi per terra e non ci siamo isolati da tutti quei giovani artisti, soprattutto della nostra zona, che ci chiedono consigli e suggerimenti. Spesso chi ha un po’ di successo tende a isolarsi nella sua gabbia dorata, e si dimentica di come sia cominciare dal nulla e affrontare i primi passi di questo percorso. A volte ti capita di confrontarsi con gente emergente che non ne ha un’idea, ma altre volte ci è capitato di parlare con dei ragazzi giovani che avevano già le idee ben chiare e parlavano un linguaggio più moderno del nostro. E’ inevitabile. E’ importante mantenere il contatto anche con le persone più giovani perché ti danno una visione del mondo com’è adesso. E’ un po’ come il discorso di come noi ci facciamo sempre governare da gente che ha 70 anni. Uno di 70 anni, per quanto moderno, cosa ne può sapere del mondo di oggi? Le persone più grandi dovrebbero mettere la propria esperienza a disposizione di chi è figlio dei tempi che si stanno vivendo. Sarebbe meglio se si ascoltassero le opinioni sia di chi ha esperienza sia di chi vede le cose con uno sguardo giovane e nuovo. Come band non avrebbe senso fare un album concepito come si faceva una volte; d’altro canto questo non vuol dire che i Lacuna Coil si possono mettere a fare un album trap. È il discorso che ti facevo prima: bisogna saper rimanere a passo coi tempi ma sempre rimanendo coerenti con quello che si è già fatto.

 Diciamo che c’è una certa tendenza a rimanere nella propria confort zone una volta arrivati al successo.
La verità è che in Italia anche i più trasgressivi sognano di andare al Festival di Sanremo. Basta vedere l’ultima edizione.

Sarebbe carino vedere i Lacuna Coil a Sanremo (ridiamo)
In realtà ci è stato proposto una volta di partecipare nella serata dei duetti. Ce l’aveva proposto Enrico Ruggeri che è un amico e in effetti musicalmente era uno dei più vicini a noi in certe cose però non abbiamo potuto per impegni di tour negli Stati Uniti e, se non fosse stato per il tour, comunque ci avremmo pensato molto prima di prendere una decisione.

Voi siete una delle poche realtà italiane ad avere un’attività all’estero continuativa e molto sostenuta da fan e industria musicale. Come vedete tutta questa polemica di vostri colleghi statunitensi sull’uso della propria musica da parte di forze politiche non in linea con le loro ideologie?
E’ una storia molto complicata, penso, perché noi come gruppo abbiamo sempre cercato di stare lontani dalla politica. Anche quando facciamo un’esternazione, sociale più che politica, cerchiamo di mantenere un profilo che non scenda nella polemica e non dia adito a fraintendimenti. Secondo me, se vuoi fare della tua musica uno strumento politico, lo devi fare a pieno e prendendo le tue responsabilità, come hanno fatto band come i RageAgainst The Machine. Allora sei credibile e la tua opinione ha un valore. Ti interessi, vivi il sociale in un certo modo, vai alle manifestazioni, studi, allora ha senso parlare di quegli argomenti. Se non lo sei rischi quasi sempre di parlare a sproposito, perché ci vuole molta competenza. Sono argomenti molto complicati e poi la politica è la roba più infame che c’è, nel senso che dici A e c’è subito quell’altro che dice B, non trovo ragionevolezza. Le gente si attacca solo perché si è di parti opposte, ma nessuno fa mai un dibattito basato sulla reale correttezza di quello che si sta proponendo. Questo non mi piace e, sinceramente, non mi è mai interessato molto. Mi piace molto studiare la storia e le varie fasi attraverso le quali siamo passati per cercare di capire meglio il presente, ma trovo che molti principi politici con i quali si identificano sia la destra che la sinistra siano nati in tempi e luoghi molto distanti dal periodo che stiamo vivendo e trovo molto difficile applicarli. Adesso invece viene tutto buttato in caciara, in tifo da stadio. Si tifa per quello lì quindi qualunque cosa dice quello lì è giusto; a me questi discorsi non piacciono perché io penso che le persone, me compreso, dicano delle stronzate a volte, e se sbagliano è giusto che si correggano, è giusto non appoggiarle anche se sono del tuo partito. La politica che fa gli interessi del popolo deve essere inevitabilmente “compromesso” e non una continua campagna elettorale.
In generale capisco però che a molti artisti possa dar fastidio vedere la propria musica associata e strumentalizzata da figure estreme come Trump, Johnson e Salvini, ma giusto per citare alcuni di cui si parla sempre, che si espongono con opinioni scellerate su qualsiasi argomento senza considerarne la rilevanza sociale. Ma dovrebbe dar fastidio per quello che dicono a prescindere dal tuo partito di appartenenza.

Ti faccio le ultime due domande quelle con cui chiudo tutte le interviste. Cosa rappresenta la Musica nella tua vita in tre parole?
La Colonna Sonora (della mia vita). Fin da piccolo mi sono sempre immaginato che ci fosse una canzone o un motivo di sottofondo in tutto quello che facevo. Ha sempre fatto parte di me e della mia vita e il fatto che con i Lacuna Coil siamo diventati una band di successo è sicuramente una cosa fantastica, ma la musica avrebbe fatto parte della mia vita anche se fossimo stati una band di merda.

Quali sono i tre album che più ti hanno influenzato e che non potrebbero mai mancare nella tua collezione?
Back in Black degli AC/DC, Dirth degli Alice in Chains; Bloody Kisses dei Type O Negative.

 

“BLACK ANIMA” è disponibile su  Century Media Records.
Artwork, tracklist e order link disponibili di seguito: https://lacunacoil.lnk.to/BlackAnima

1. Anima Nera (02:29)
2. Sword Of Anger (03:54)
3. Reckless (03:06)
4. Layers Of Time    (04:07)
5. Apocalypse (04:18)
6. Now Or Never (04:42)
7. Under The Surface (04:13)
8. Veneficium (06:10)
9. The End Is All I Can See    (04:17)
10. Save Me (04:36)
11. Black Anima (03:23)LACUNA COIL is:
Cristina Scabbia – Vocals
Andrea Ferro – Vocals
Marco “Maki” Coti-Zelati – Guitars, Bass Guitar, Keyboards & Synths
Diego “DD” Cavallotti – Guitars
Richard Meiz – Drums

LACUNA COIL online:
www.lacunacoil.com
www.instagram.com/lacunacoilofficial
www.facebook.com/lacunacoil
www.twitter.com/lacuna_coil
www.emptyspiral.net

 Photo Credits: Luigi Rizzo

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