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Interviste

Area Covid-19: Mille

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Abbiamo intervistato Mille, nome d’arte di Elisa Pucci, cantautrice nata nella provincia di Roma e milanese d’adozione, fresca della pubblicazione del nuovo singolo “Animali”. Dopo la Laurea in Economia a La Sapienza di Roma entra a far parte di una compagnia teatrale come attrice e fonda la band Moseek, di cui diventa autrice e manager per booking e comunicazione. Conquista il cuore di Skin partecipando con la band all’edizione numero 9 di X Factor, girando poi in tour Italia ed Europa.

Ciao Elisa, come va? Ho appena finito di ascoltare “Animali”. Vuoi parlarci del tuo progetto e soprattutto in quale animale ti identifichi maggiormente?
Tonino, è proprio lui l’animale in cui mi identifico, un gatto che insieme a me si sveglia al solito orario e mangia alla solita ora, ma che è molto affettuoso, sempre presente, non si perde una lacrima delle mie o della mia dolce metà e allo stesso tempo è un tipo che seleziona le persone con le quali empatizzare, mostrando completa indifferenza nei confronti di chi non gli piace. Sembra la mia descrizione, ma anche la sintesi delle cose che metto sul pianoforte, quando scrivo, facendo delle operazioni a cuore aperto, come quando ho composto “Animali”.

Ho letto un’intervista dove dicevi che l’uomo è un animale abituale… ma non era razionale? 
Mi piace pensare che scrivere canzoni mi permette di mettere nero su bianco ciò che vivo nel momento specifico in cui sto scrivendo. Quando nella canzone canto “siamo animali abituali” dopo aver sussurrato che “oggi è domenica un giorno uguale a un altro” torno con la mente al momento in cui ho composto la canzone: c’ero io e in un’altra stanza, c’era la persona con la quale condividevo la mia personale quarantena, non quella partita a marzo, bensì quella in cui mi sono trovata per diverso tempo durante la mia vita. La similitudine con gli animali è qualcosa che mi ha accompagnata spesso, dall’avere l’esigenza di seguire solo il mio istinto all’avere la necessità e l’attitudine di ripetere delle azioni ogni giorno, delle routine sacre. Oggi più che mai, parliamo di “quanto ci manca il caffè al bar”, quelle abitudini che ci fanno immaginare di avere una parvenza di controllo del tempo e dello spazio in cui viviamo. L’uomo è un animale razionale, sociale, abituale e così via all’infinito, ma le definizioni vanno a restringere il campo e nel mondo abbiamo così tante persone diverse con le loro sfaccettature che in una definizione, seppure di Aristotele, non ci entrano tutte.

A proposito, come hai vissuto questo periodo? Cosa hai fatto e a cosa ti sei dedicata?
Gli ultimi due mesi sono volati, sono stata giornate intere a parlare di questo mio nuovo inizio con “Animali”, a suonare per le persone sul web, a disegnare. Voglio occuparmi del tempo che ho a disposizione, e costruire pezzetto dopo pezzetto la mia felicità.

Il settore della musica, ormai lo ripetiamo più possibile, è quello forse maggiormente colpito e meno considerato da questo Governo. Quali sono le proposte di una giovane artista per “esser vicini seppur lontani”?
I momenti bui sono terreno fertile per le idee, e mi auguro che chi ha le competenze tecniche possa agire in una maniera seria e giusta per salvaguardare i lavoratori dello spettacolo mettendo in atto un processo che vada a costruire le basi per il futuro di tante famiglie. Mi auguro che ci sia fiducia, che le persone riescano a credere nelle altre persone, che ci sia buona fede, pensare che qualcosa possa andare a finire nel migliore dei modi è già un inizio per far si che qualcosa di buono possa arrivare veramente.

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