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Editoriali

Fabi, Silvestri, Gazzè di nuovo insieme live al Circo Massimo: «Sul palco noi come gli Stones».

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Fabi, Silvestri, Gazzè di nuovo insieme live al Circo Massimo: «Sul palco noi come gli Stones».

Fabi, Silvestri, Gazzè: a dieci anni da “Il padrone della festa”, il trio romano torna insieme per un unico evento live, il 6 luglio 2024, al Circo Massimo di Roma e sarà una festa. Ad annunciarlo sono stati i tre cantautori, nel corso della conferenza stampa di ieri in Campidoglio, alla presenza del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, all’assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda Alessandro Onorato e a Simona Sala, direttrice di Rai Radio 2, media partner dell’evento.

Alla base dell’operazione, da tempo caldeggiata dai fan di quella che, più che un trio, è una super entità artistica, sintesi alchemica delle tre personalità dei singoli cantautori, non solo la celebrazione dell’album, ma una storia di amicizia fraterna lunga trent’anni, in cui insieme o ognun per se Fabi, Silvestri, Gazzè hanno scritto una pagina decisamente significativa della nostra musica. «L’idea di questo live è nata nonostante. Ci siamo detti per un bel po’ di tempo che dovevamo lasciare quella cosa successa come qualcosa di unico ed irripetibile, però poi ci siamo fatti sedurre per colpa di quel disco», ci ha raccontato Daniele Silvestri. «In questi anni ciò che è successo a tutti e tre è stato di essere continuamente fermati, anche per la domanda: “Lo rifate?”. Magari da ragazzi col disco in mano, magari una copia appena acquistata, perché quel disco per qualche ragione miracolosa, in questi dieci, anni ha continuato a vendere e questo ci è sembrato qualcosa di significativo. Abbiamo messo insieme quello e il fatto di esserci resi conto dieci anni fa, quando sul palco ci siamo saliti per la prima volta in tre, in Europa, prima che in Italia, che insieme rappresentavamo qualcosa, forse un’intera generazione. Farlo succedere di nuovo adesso con la scusa meravigliosa di festeggiare quel disco, che alla fine abbiamo amato profondamente tutti e tre, ci è sembrata la cosa giusta».

Nato nel 2014, quando Niccolò, Daniele e Max, dopo un viaggio in Sud Sudan, decisero di lavorare a un disco collettivo, “Il padrone della festa” è un album dalle tematiche ancora attuali, come la riflessione sulla crisi ambientale e climatica e sulla fragilità del Pianeta che ci ospita, ma soprattutto è un lavoro lontano da mere logiche di mercato, sbocciato dal desiderio di scrivere delle canzoni insieme, dimostrando che, nonostante anni di carriere singole, è possibile mettersi a disposizione dell’altro a favore dell’arte. «Questo disco lo abbiamo amato perché è nato in maniera spontanea, non è mai stato un’operazione discografica», ha spiegato Max Gazzè. «Abbiamo cominciato a vederci a casa di Daniele a Fregene, iniziando a provare, a suonare e a comporre delle cose insieme, come si faceva con gli amici in cantina e, poi, alla fine abbiamo comunicato al mondo esterno che avremmo fatto questa cosa. Questa spontaneità è il motivo per cui le persone, che ci seguono individualmente, continuano a vederci come qualcosa di separato, ma di unico, come fossimo… i Rolling Stones».

Fu proprio la band di Jagger, Richards e Wood a rilanciare nell’Olimpo dei grandi eventi live internazionali il Circo Massimo, nel 2014, ma, evidentemente, il senso del parallelismo qui sta nello spirito di amicizia e nell’attitudine più da musicisti che da cantautori, con cui i tre hanno da sempre vissuto l’intersezione delle loro strade, crocevia artistici rivelatisi, in qualche modo, fondamentali per ognuno di loro. «Quello che è stato percepito come onesto è il fatto che abbiamo deciso, dopo vent’anni dalla nostra conoscenza, di fare un album insieme», ha osservato Niccolò Fabi. «Abbiamo iniziato a suonare insieme, in un locale che si chiamava Il Locale, che adesso non c’è più, in un’epoca in cui diventare musicista professionista era una speranza, ma non era ancora diventato nulla di pratico. Abbiamo condiviso quella parte della vita, in cui c’è un grande desiderio, una grande ambizione e una sana competitività, nel senso di un aiuto a riconoscere la propria identità mescolandoci».

«La nostra storia è iniziata trent’anni fa, quando nessuno era il cantautore Silvestri, Fabi e Gazzè, ma facevamo le jam session su quel palco e lì abbiamo imparato ad improvvisare e a suonare insieme e questo tipo di cultura ci ha resi capaci di ascoltarci e non semplicemente di esprimerci», ha continuato Fabi. «Quando dieci anni fa abbiamo deciso di tornare insieme è stato bellissimo confrontarci e capire cosa è successo in questi vent’anni e lo abbiamo fatto scrivendo insieme, una volta che ognuno di noi aveva già raggiunto un’identità, prima di mescolarci. Rivederci oggi, dopo altri dieci anni, è un ulteriore modo di dare un senso a quella che è stata la nostra traiettoria e far rivivere per una sera anche quella gioia di assenza di responsabilità, che invece sento tanto quando faccio i miei concerti. Dopo l’esperienza de “Il padrone della festa”, ho scritto il disco (“Una somma di piccole cose”, ndr), che forse più di tutti rimarrà attaccato alla mia vita, perché l’ho fatto anche grazie alla sicurezza che mi hanno dato loro e al fatto che, dopo essermi mescolato con loro, ho potuto trovare meglio la mia identità. Quindi, rigiocare insieme per una sera mi sembra una cosa molto bella e per niente nostalgica».

Di strada dai tempi del Locale Fabi, Silvestri, Gazzè ne hanno fatta tanta: «Un chilometro e seicento metri circa», ha scherzato Silvestri. Tanta è la distanza che separa il loro primo palco da quello del Circo Massimo, una location scelta non solo per le dimensioni, ma per la qualità dello spazio. «È una collocazione affascinante, perché siamo di Roma e poter ospitare a casa per bene tutti quelli che verranno, in quello che possiamo considerare il nostro salotto preferito, ci piace. Lo spettacolo che si riesce a vivere lì, poi, proprio per com’è fatto quel luogo, è abbastanza unico», ha detto Silvestri. «Certo, dal punto di vista organizzativo ed economico non è stata la scelta più facile, ce ne sarebbero state altre più sicure, ma avendo deciso che ce ne sarebbe stato uno solo di evento, volevamo che anche per gli occhi fosse qualcosa da ricordare».

E che a immortalare questo appuntamento con il trio arrivi anche un nuovo singolo o addirittura un album, magari live? «Per ora ci concentriamo su questo concerto, che è una bellissima cosa da fare insieme e abbiamo tanta voglia di salire sul palco, perché questo concerto vuole essere una festa per “Il padrone della festa”», ha confessato Gazzè, seguito a ruota da Silvestri: «Il bello è che dovremo trascorrere del tempo insieme e neanche poco per mettere giù la scaletta, un gesto che è già di per se creativo e il modo in cui si incrociano le cose, a volte porta in direzioni imprevedibili. Quindi non sappiamo neanche noi cosa succederà, potrebbe anche essere che durante quel concerto nasca qualcosa, però non lo prevediamo, non partiamo da lì e non abbiamo bisogno di quello per fare questa serata». E a chi gli domanda se nel futuro prossimo li vedremo a Sanremo, rispondono senza esitazioni: «No, non ha nessun senso».

L’appuntamento, quindi, è per il 6 luglio 2024 al Circo Massimo: prevendite disponibili oggi dalle ore 11.00, martedì 28 novembre, su TicketOne e in tutti i punti vendita abituali. Per chi vorrà raggiungere Roma in treno, infine, Frecciarossa, treno ufficiale dell’evento, consentirà ai fan di raggiungere il concerto a prezzo scontato, grazie a promozioni dedicate, i cui dettagli verranno diffusi prossimamente sui canali ufficiali di Fabi, Silvestri e Gazzè.

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