Liars – Drum’s Not Dead

A posteriori, è questo e non “Sisterworld” (2010) il vero capolavoro dei Liars. Per di più è anche il disco più interessante pubblicato nel 2006, perlomeno in ambito alternative/post punk/experimental rock. Dopo un paio di album in cui la band newyorkese sezionava meticolosamente elettronica, funk – punk, no wave e noise rock, con “Drum’s Not Dead” il baricentro si sposta verso un tribalismo percussivo/psichedelico risciacquato nel krautrock che sorprende per poliedricità e malleabilità. Difficile segnalare brani specifici, dato il livello uniformemente eccelso dell’opera; eppure è indispensabile citare almeno “Let’s Not Wrestle Mt. Heart Attack“, dove pare che i Neurosis si divertano a risuonare i Can (o viceversa) e a mandare in risonanza i neuroni dell’ascoltatore; “Hold You, Drum”, ibrido fra Suicide e Oneida; e infine la conclusiva “The Other Side of Mt. Heart Attack”, sintesi lirica delle melodie storte e morfinomani di cui è costellato “Drum’s Not Dead”. Il quale si basa su di un concept fra i più ermetici e imperscrutabili della storia, ma non c’è da preoccuparsi. Basta ascoltare attentamente la musica per cogliere la bellezza dell’insieme.

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