Editoriali
Ultra Music Festival – Miami 2025: tra nostalgia e futuro

Dai tempi d’oro del WMC all’era MMW, un viaggio acido-dolce nel cuore pulsante della musica elettronica
L’elettricità di Miami La città che non dorme mai. Il sole che picchia, l’umidità che ti avvolge come un vecchio vinile graffiato, e un’elettricità palpabile che vibra nell’aria. No, non è una scena tratta da “Miami Vice” (anche se, ammettiamolo, un tuffo nel passato non guasterebbe). Parliamo dell’Ultra Music Festival, l’epicentro mondiale della musica elettronica, un pellegrinaggio sonoro che, per chi come me l’ha vissuto in epoche diverse, è un prisma di cambiamenti, evoluzioni e, diciamocelo, un pizzico di nostalgia.
La mia prima volta a Miami Era il 2010. Un’era pre-Instagram, dove la condivisione era un passaparola eccitato e le foto, si pubblicavano su Facebook quando eri già tornato a casa. L’Ultra era un tempio, sì, ma con un’aura quasi underground, nonostante le folle oceaniche. L’Ultra era solo una piccola parte del Miami Winter Conference (WMC), un evento iconico che attirava professionisti e appassionati del settore, segnando il colpo di coda dello spring break. Ricordo ancora l’emozione di vedere quei palchi imponenti stagliarsi contro il cielo di Miami, ma anche gli innumerevoli party a bordo piscina e nei nightclub. Un sogno ad occhi aperti per chi amava la trance, l’house music e quell’EDM che oggi definiremmo “vintage”.
Ovviamente grossi nomi come Armin van Buuren, David Guetta, Swedish House Mafia. Poi l’incontro casuale con Tiësto, avvenuto poco dopo aver ritirato qualche premio agli International Dance Music Awards (IDMA), parte integrante del WMC. L’imbarazzo di poter scambiare due parole con Deadmau5, incrociato due volte in poche ore. All’epoca, pochi conoscevano il volto dietro la maschera da topo gigante, rendendo l’incontro ancora più speciale. Proprio in quell’anno, sentii per la prima volta parlare di un duo stravagante, gli LMFAO, la cui energia sembrava contagiare tutti. Dieci giorni a Miami davvero incredibili, dove il sole l’ho visto davvero poco.
Cambiamenti e nostalgia del 2012 L’esperienza del 2010 fu indimenticabile, un vero battesimo per un appassionato di musica elettronica come me. Tuttavia, quando tornai nel 2012, percepii subito che qualcosa stava cambiando. I prezzi erano lievitati ovunque, le feste nei club e negli hotel meno accessibili, il mio portafoglio ne risentiva. Un’ottima colazione a sbafo l’ho fatta da Marco Mazzoli dello zoo di 105, poco prima di avermi portato in diretta, quando sono andato a trovarlo nel suo studio temporaneo a Miami Beach. L’Ultra Music Festival del 2012 fu un’edizione che segnò un cambiamento significativo nel panorama della musica elettronica. L’onda dell’EDM stava montando, i suoni si facevano più potenti, le produzioni più elaborate. L’Ultra si trasformava, diventava più mainstream, attirando folle sempre più vaste. Molte feste che prima facevano a Miami Beach, si erano trasferite a Miami Downtown.
La magia c’era ancora, certo, ma si percepiva un cambiamento, un’evoluzione che, col senno di poi, era inevitabile. Un’edizione memorabile, segnata dall’incredibile performance di Madonna che, a sorpresa, introdusse Avicii sul palco per un remix di “Girl Gone Wild”, un momento che fece storia. E come dimenticare l’energia contagiosa degli Swedish House Mafia, che, sebbene non si esibissero all’interno dell’Ultra quell’anno, infiammarono la folla in una location a pochi passi, supportati da Calvin Harris, creando un’atmosfera di sfida quasi fraterna con il festival principale. Il 2012 fu un crocevia, un punto di svolta che segnò il passaggio a una nuova era per il festival e per la musica elettronica tutta.
Ultra Oggi: un colosso planetario (2025) La 25esima edizione dell’Ultra Music Festival è in programma da venerdì 28 a domenica 30 marzo 2025, nella sua location storica, Bayfront Park Miami. Un luogo che per me ha un significato speciale: ricordo ancora quella panchina, proprio lì, dove mi sono addormentato stremato, dopo 30 ore senza chiudere occhio, in attesa del primo autobus del mattino. Il mondo è cambiato, la musica elettronica pure. L’Ultra è un colosso, un evento planetario che detta tendenze. La Miami Music Week (MMW), una volta costellata di eventi indipendenti e identificata con il Winter Music Conference (WMC) e gli International Dance Music Awards (IDMA), è ora unificata sotto un unico grande ombrello, la MMW. Questo cambiamento riflette la centralizzazione e la crescita esponenziale dell’evento.
La lineup di quest’anno, come sempre stellare, vede il ritorno di icone come Martin Garrix e Armin van Buuren, ma anche nomi nuovi che promettono scintille. Tra gli artisti confermati per l’edizione del 2025 spiccano anche Carl Cox, Anyma b2b Solomun, Above & Beyond, Hardwell e molti altri, a testimonianza della varietà e della qualità dell’offerta musicale.
Imperdibile il canale ufficiale per vedere lo show in streaming: https://ultramusicfestival.com/livestream
Dove sono i suoni di ieri? Dove sono finiti quei suoni che ci facevano sognare, quelle melodie che ci trasportavano in mondi lontani? Forse sono ancora lì, nascosti in qualche angolo del festival, in qualche palco meno affollato. Forse sono semplicemente evoluti, trasformati, pronti a sorprendere con nuove sonorità.
Un’esperienza da vivere L’Ultra Music Festival 2025 è un’esperienza da vivere, senza dubbio. Un concentrato di adrenalina, un inno alla musica e alla condivisione. Ma per chi c’era agli albori, resta quel pizzico di nostalgia, il ricordo di un’epoca in cui l’Ultra era un po’ più intimo, un po’ più “underground”, dove non era impossibile incontrare i propri idoli per strada.
Il cuore pulsante dell’ultra Eppure, mentre le casse spingono i bassi che ti fanno vibrare l’anima, mentre le luci disegnano coreografie celestiali nel cielo di Miami, capisci che l’Ultra è vivo, in continua trasformazione, proprio come la musica che celebra. E forse, in fondo in fondo, è proprio questo il suo bello: la capacità di reinventarsi, di catturare lo spirito del tempo, pur mantenendo quell’essenza magica che lo rende unico.
Chissà, magari tra qualche anno, ripenseremo a questa edizione del 2025 con la stessa nostalgia con cui oggi ricordiamo i primi anni. Il tempo passa, la musica cambia, ma l’emozione di ritrovarsi sotto quei palchi, a ballare insieme a migliaia di sconosciuti, quella rimane. E forse, è proprio questo il vero spirito dell’Ultra. Un viaggio nel tempo, un battito di cuore che unisce generazioni di amanti della musica elettronica. E poco importa se Deadmau5 non fa più colazione al tavolo accanto. L’importante è che la musica continui a suonare.
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