Report Concerti
Gossip: guarda le foto del concerto di Milano
«Se qualcuno mi avesse detto che 25 anni dopo saremmo stati qui… wtf!?». A parlare è Beth Ditto, i 25 anni sono quelli dei Gossip e il “qui” è il Circolo Magnolia di Segrate (Milano), dove gruppo di Olympia (Washington) ha fatto tappa ieri, la seconda in Italia del tour a supporto dell’ultimo album “Real Power”, passato sabato dal Villa Ada a Roma e, a sorpresa, venerdì anche dal Festival Of the Sun, il secret festival organizzato a Casole D’Elsa da Rick Rubin, leggendario producer, al lavoro con la formazione in “Real Power”.
Una grande band, per un piccolo palco. Il parterre, infatti, non è quello grande del Magnolia, ma quello del palchetto laterale, gremito di un pubblico di fedelissimi, lo zoccolo duro che i Gossip hanno saputo costruirsi negli anni con il loro indie-rock carico di un naturale impegno sociale, da quello per le cause LGBTQ+ e Black Live Matters, a quello contro il body shaming e ogni forma di violenza. E come avrà a dire Beth Ditto a un certo punto dello show: «Questa è la dimensione perfetta per un concerto».
Sì, perché il calore tributato dal pubblico di pochi ma buoni del Magnolia alla band, tornata sulle scene quest’anno con “Real Power”, dopo un’assenza durata 12 lunghi anni, è stato il propulsore di uno show, parzialmente inficiato da una Beth Ditto a mezzo servizio, a causa di una forma influenzale. Che qualcosa non vada esattamente per il verso giusto è chiaro sin dal pezzo di apertura “Love Long Distance”, anzi, dall’ingresso della Ditto, che prima dell’attacco si spara un gargarismo con un sorso dello strano intruglio che, insieme all’energia del parterre e al fido asciugamanino-fazzoletto-sputacchiera, la porterà miracolosamente alla fine del live.
Se la voce esplosiva della Ditto sembra rimasta nel backstage, di certo non lo sono la sua capacità comunicativa e la sua ironia, talvolta al vetriolo, sfoderate nelle numerose interazioni col pubblico, con cui la cantante, che comunque si è portata a casa il live dignitosamente, ha condito una scaletta di circa 15 pezzi. Un rollercoaster nella produzione dei Gossip, che dopo la nuova “Act of God”, si tuffa nel glorioso passato di una band, che non sarà il turborazzo di “Music For Men”, ma è ancora solidissima dal punto di vista del sound e dell’inventiva, come dimostrano brani di “Real Power” in scaletta, con la disco fresca fresca di “Give It Up For Love”, le atmosfere new wave di “Crazy Again” e il soft-rock di “Turn the Card Slowly”.
Un passato glorioso, dicevamo, che riemerge sin dal terzo pezzo in set list “Listen Up!”, un appetizer prima della motivazionale “Move in the Right Direction” e della ruvida “Your Mangled Heart”. Sono i Gossip: classe, potenza e un messaggio d’amore, che trova spazio tra i riff avvolgenti e le ritmiche viaggianti di pezzi come “Four Letter Word”, “Dimestore Diamond” e “Coal to Diamond” eseguita in un intrigante mash-up con “War Pigs” dei Black Sabbath. Poi, passa un aereo: «È il jet privato che condivido con T Swift e Kim Kardashian… le farò vedere cos’è un culo grosso, non a Kim, a Taylor, merita di saperlo… La gelosia uccide, ragazze, e qui non c’è storia», racconta Beth tra un brano e l’altro: «Scusate, questo è il modo che ho per far passare 5 minuti tra una canzone e l’altra e riprendermi!».
Va benissimo, perché la ragazza è uno spasso, ma non entrate in argomento Big Bird (Bibo) e dei suoi colori nei vari Paesi, perché del fatto che in Brasile sia blu e non giallo come negli States, Beth non sene fa una ragione e il rischio pippone è dietro l’angolo! Ah, lo sapevate che il chitarrista Nathan “Brace Paine” Howdeshell per un periodo lavorò come centralinista in una trasmissione di cartomanti? «Questo per dire che è la persona più punk che conosca… e quanta voglia avevamo di trovarci un lavoro, ragion per cui siamo qui», commenta Beth, prima di attaccare con “Jason’s Basement”, guardando Nathan e sussurrandogli un «read my mind, Nathan».
Il concerto è accattivante, nonostante l’indisposizione di Beth, un vero peccato vista la caratura della sua voce e la centralità che, chiaramente, il suo strumento ha nella band, ma il meglio deve ancora arrivare e arriverà. Save the best for last, si dice, e infatti la scaletta si chiude con una travolgente “Standing In the Way of Control”, prima di un encore, dove, ovviamente, non poteva mancare “Heavy Cross”, il pezzo che nel 2009 consacrò il successo internazionale della band. Un classico per nostalgici?
Clicca qui per vedere le foto del concerto dei Gossip al Circolo Magnolia, oppure sfoglia la gallery qui sotto:
Foto di Mairo Cinquetti
Testo di Cinzia Meroni