Chappell Roan: Dal “Pink Pony Club” ai Grammy

Chappell Roan, il cui vero nome è Kayleigh Rose Amstutz, è una cantante e cantautrice americana nata il 19 febbraio 1998 a Willard, Missouri. Cresciuta in una famiglia conservatrice, è la figlia maggiore di Kara e Dwight Amstutz, proprietari di una clinica veterinaria a Springfield.

Fin da giovane, ha mostrato una forte inclinazione per la musica, iniziando a caricare cover su YouTube durante l’adolescenza. A 16 anni, ha scritto la sua prima canzone originale, “Die Young”, che le ha permesso di firmare un contratto discografico con la Atlantic Records a 17 anni. Il suo nome d’arte, Chappell Roan, è un omaggio al defunto nonno, Dennis Chappell, il cui brano preferito era “The Strawberry Roan” di Marty Robbins.

Nel 2025, Chappell Roan ha vinto un Grammy Award, consolidando la sua posizione nell’industria musicale. Il suo stile musicale trae ispirazione dal synth-pop degli anni ’80 e dal pop dei primi anni 2000, caratterizzato da un’estetica influenzata dalla cultura drag e da una performance definita “camp”.

Recentemente, ha pubblicato il singolo country “The Giver“, che ha rapidamente scalato le classifiche, raggiungendo la prima posizione e sostituendo il suo precedente successo, “Pink Pony Club“. Nonostante questa incursione nel country, Roan ha dichiarato che si tratta di un esperimento isolato e non di un cambiamento definitivo di genere.

In un’intervista con Apple Music Country, Roan ha descritto “The Giver” come una “canzone country lesbica”, condividendo esperienze personali legate alla sua crescita in Missouri e alle sfide nell’accettare la propria identità in un ambiente conservatore. Ha anche sottolineato la presenza di numerosi artisti country gay che non si dichiarano pubblicamente a causa dello stigma associato.

La sua partecipazione al Primavera Sound Barcelona, insieme ad artisti come e Charli XCX, è molto attesa e rappresenta uno dei festival più importanti d’Europa.

Chappell Roan continua a ridefinire i confini dell’estetica pop, mescolando l’identità queer caleidoscopica con riferimenti ironici e nostalgici, affermandosi come un’icona di libertà e autenticità.