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“Sages”: il progetto in duo di Loreen e Ólafur Arnalds è finalmente realtà

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Ci sono voluti due anni, ma “Sages”, l’ep frutto della collaborazione tra la cantautrice svedese di origini marocchine Loreen e il compositore e produttore islandese Ólafur Arnalds, è finalmente realtà. Uscito il 21 marzo, questo trittico di canzoni, agognato dai fan di entrambi gli artisti, ha superato le aspettative, regalando non solo un corpus di musiche decisamente interessante, ma anche un cortometraggio, realizzato dalla regista islandese Thora Hilmarsdóttir sulle tracce “In the Sound of Breathing/Opening” e che vede Loreen e Ólafur nelle vesti di attori principali.

Nato dalla mutua ammirazione dei due musicisti, il progetto ha iniziato a prendere corpo subito dopo la vittoria di Loreen all’Eurovision Song Contest 2023 (la seconda in carriera dopo quella del 2012). «Non avete idea di quanto ascolti la musica di Ólafur», ha confessato Loreen, nel corso della conferenza di presentazione tenutasi a Londra il 24 marzo. «Da tempo ci eravamo scritti in privato su Instagram e ci eravamo ripromessi di fare qualcosa insieme. Così, il giorno dopo aver vinto l’Eurovision, letteralmente il giorno dopo, sono volata in Islanda da lui, passando da un inferno di energia a un luogo curativo».

Lì, i due hanno dato vita a un processo di scrittura estremamente organico, senza porsi obiettivi, scadenze o confini predefiniti e lavorando liberamente, sulla scorta di quella fiducia reciproca e di quella complicità, che sono un presupposto tanto raro, quanto imprescindibile per una collaborazione artistica. «La cosa più importante quando si lavora insieme è essere amici, deve esserci una chimica, senza la quale niente succederebbe», ha spiegato Arnalds. «In definitiva, ci si prende cura l’uno dell’altro, perché, come creatori, si è una posizione molto vulnerabile, quando ci si trova a cantare delle idee grezze in un microfono o qualsiasi cosa si faccia in studio… è necessario che l’altra persona trasudi questo genere di energia, del tipo: va tutto bene, sono qui per te».

Il risultato è eccellente. Per poco più di 15 minuti l’universo musicale di Loreen e quello di Ólafur Arnalds si uniscono in un perfetto matrimonio alchemico, creando un panorama sonoro incantevole, in grado di trasportare l’ascoltatore in uno spazio e tempo altri, un qui e ora dove delicatezza e potenza, forza e vulnerabilità, spiritualità e carnalità si fondono senza soluzione di continuità. Lo sentiamo già nel pezzo di apertura, “In the Sound of Breathing”, che annuncia gli elementi portanti della ricerca sonora di “Sages”, tra archi melodici stupendi, orchestrazioni avvolgenti, così come la voce di Loreen, capace di esprimere, senza remore, un livello inedito di intimismo e vulnerabilità, ma anche di suonare ritmica, quando è la deriva elettronica a spingere lo sviluppo del pezzo.

Ad ogni svolta una sorpresa: l’ascolto di “Sages” è un viaggio sensoriale, del corpo, dello spirito e della mente. Quando pensi di sapere dove stai andando, qualcosa arriva a portarti in una nuova direzione, ma, paradossalmente, il senso di comfort è totale. “Unknowing” è uno di quei pezzi che ti scava dentro ascolto dopo ascolto, un invito carezzevole a sgombrare il campo dal rumore di fondo dei nostri pensieri, a disfarne l’intricata matassa e ad immergerci nell’ignoto. In chiusura, “Opening” è un viaggio di quasi 8 minuti, che esplode in uno sviluppo vertiginoso gli elementi costitutivi dei pezzi che lo precedono, dal delicato lirismo dell’inizio, attraverso una stratificazione estrema di elementi organici e sintetici nell’arrangiamento, fino al climax e alla chiusura del cerchio con la ripresa, in dissolvenza, della melodia principale di “In the Sound of Breathing”.

Dal punto di vista tematico, “Sages” è un ciclo di idee che si intrecciano, non solo nelle liriche dei testi, ma anche nelle musiche e nelle immagini del corto, ispirato alla cosiddetta epidemia di danza avvenuta, nel 1518, a Strasburgo. Un invito alla liberazione, al riscuotersi da inutili sovrastrutture, per ritrovare la parte più autentica e primordiale di noi stessi, che si dipana nell’arco di tre canzoni sul respirare, prendere decisioni consce e crescere a livello interiore. Essenziale, frutto di una visione nitida, di un afflato creativo autentico e della prolifica sintonia tra due artisti solo in apparenza distanti, “Sages” è un progetto assolutamente notevole. La speranza è che questo ep non rimanga un unicum.