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After Hours: la rivoluzione di The Weeknd

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The Weeknd è sicuramente uno dei nomi più interessanti nella scena pop moderna. Surclassando molti colleghi e raggiungendo vette elevate in classifica si è più volte dimostrato un abile contendente per la corona vacante di nuovo re del pop; se i suoi primi tre lavori sollevano questa ipotesi il suo quarto album “After Hours” la conferma.

“After Hours”, anticipato dai singoli “Heartless” (prodotto da Metro Boomin), “Blinding Lights” e “In Your Eyes”, si presenta come una pura esperienza audiovisiva che possiede una sua estetica dichiaratamente ispirata ai film Joker, Paura e Delirio a Las Vegas, Taxi Driver e il recente Diamanti Grezzi, in cui lo stesso TheWeeknd è apparso in un cameo.

I videoclip promozionali del disco ci forniscono una trama, un’esperienza di cui l’artista è lo sfortunato protagonista. Andiamo con ordine: la storia ha inizio nel videoclip di “Heartless” dove vediamo The Weeknd e Metro Boomin spassarsela a Las Vegas: il primo, dopo aver leccato un rospo dalle proprietà allucinogene, scappa allontanandosi dal secondo, perdendolo di vista. Segue “Blinding Lights”, nel cui video il cantante sfreccia in preda ad alterazioni visive su un’auto sportiva. Raggiunge un locale notturno dove viene pestato dai buttafuori, probabilmente per averci provato con una cantante durante un’esibizione, e scappa con il naso rotto e sanguinante. Nel video dell’esibizione live al Jimmy Kimmel Show vediamo Tesfaye eseguire “Blinding Lights” in queste condizioni, supponendo dunque che è proprio lì che doveva dirigersi dopo la baldoria di Las Vegas.

Nel video “After Hours: A Short Movie” il cantante tumefatto esce dall’edificio dello show dirigendosi alla metropolitana: dopo una serie di allucinazioni viene colpito da una visione di lui trascinato per i piedi nel sottopassaggio. Cambio di scena: una coppia entra in un ascensore per uscire dal sottopassaggio trovandovi The Weeknd armato con un lungo coltello. Mentre l’ascensore sale possiamo sentire urla e tonfi provenire da esso.
Inizia il video di “In Your Eyes” dove la ragazza della coppia di prima riesce a sfuggire coperta di sangue, lasciandoci capire che il suo compagno non è stato fortunato. Il videoclip si articola sull’inseguimento di questa ragazza da parte di The Weeknd, che va a concludersi con lei che lo decapita con un’ascia e balla con la sua testa mozzata. Ma non è finita qui: il finale, nel videoclip di “Until I Bleed”, mostra nuovamente l’artista ammaccato in un salone pieno di gente elegante che festeggia con coriandoli e palloncini. Si tratta di una supposizione, ma potrebbe significare che The Weeknd si è ritrovato in una sorta di limbo dopo la sua morte nel video di “In Your Eyes” e qui è condannato a restare in cerca di redenzione per ciò che ha fatto.

Le restanti canzoni all’interno dell’album hanno sonorità pesantemente influenzate dal synth-pop degli anni ’80 unito a un’elettronica moderna e fresca creando una miscela che esprime perfettamente la rivoluzione che rappresenta questo disco per la scena pop mondiale. Il pop anni ’80 era tanto festoso e colorato visivamente quanto elaborato musicalmente; per questo lavoro vale la stessa cosa, ma ovviamente tradotta in termini moderni. Se un singolo pop raccontava una storia più o meno coerente con il suo mood musicale, quindi festoso, colorato, “cheesy”, “After Hours” racconta queste storie dove lo sfarzo è solo apparenza dietro alla quale si cela un grottesco squallore.

“After Hours” è un concept album probabilmente basato sull’esperienza dello stesso Abel Tesfaye e sul suo rapporto con la fama e con il mondo musicale dietro alla facciata festosa e colorata che viene mostrata al pubblico. Un artista messo a nudo nel bene ma soprattutto nel male del suo mondo.

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