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Samuele Bersani incanta il Petruzzelli con la sua orchestra

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Un occhio di bue si accende, illuminando ogni volta uno strumento diverso; da quel
momento, comincia un prezioso ricamo di suoni e voce, capace di incantare tutti.
Le canzoni di Samuele Bersani, riecheggiate ieri al Tetro Petruzzelli di Bari, grazie alla
presenza dell’orchestra, hanno donato vibrazioni e sensazioni che difficilmente si
sperimentano in un concerto oggigiorno.

Le sue canzoni più famose, tratte dai primi album come Freak o dal recentissimo Cinema Samuele, sembravano avvolgerti come la prima volta, con delicatezza e straordinaria poesia.

Samuele Bersani, spiegando la motivazione del Tour Indoor, ci dice che ha sognato un
tour con l’orchestra, perché è figlio di un musicista di musica classica e, per questo, essa è
una dimensione a lui naturale. Ed ecco che in questa dimensione fa entrare anche noi,
grazie alla Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal Maestro Giacomo Loprieno,
abbracciata dai membri storici della sua band. Infatti, è proprio la musica a dare inizio al
concerto. È lei la protagonista, e Bersani le lascia tutto lo spazio. Non un saluto, non una
parola. Quando si apre il sipario, lui è già sul palco, ma lascia che siano le note degli
strumenti ad accogliere il pubblico
che, con ben cinque mesi di anticipo, aveva riempito
totalmente il teatro del capoluogo pugliese.

Non sono solo le canzoni, però, ad avere delle variazioni coni nuovi arrangiamenti
dell’orchestra che attribuiscono una spinta del tutto diversa. Anche la scaletta del tour
presenta delle novità. È lo stesso Bersani, infatti, che sottolinea di non cantare due brani,
in particolare, dal primo tour dei rispettivi album. Tra queste c’è Braccio di Ferro, una
canzone che inneggia l’amore omosessuale, scritta in un tempo in cui era quasi
considerato ancora un tabù.

La seconda canzone è Barcarola albanese, tratta dall’album Freak del 1995, la quale racconta un evento che vede protagonisti anche i cittadini baresi. Il cantante emiliano, infatti, non perde l’occasione per richiamare i presenti a quanto di prezioso è stato fatto nel 1991 quando, con prontezza e solidarietà sincera, molte città pugliesi hanno aperto le porte delle loro case agli albanesi che sbarcavano sulle nostre coste. Oggi sono cambiati i soggetti, ma non le situazioni, purtroppo. La canzone, dunque, all’interno di questo tour è un ulteriore messaggio di speranza e di rivalsa nei confronti di una società che, ahimè, chiude gli occhi sulle vicende dolorose del nostro tempo.

Samuele Bersani – foto di Mairo Cinquetti

Il concerto di Samuele Bersani, dunque, è uno spettacolo sublime al cui centro ci sono
davvero gli esseri umani
. In un tempo in cui gli autotune, il mito della perfezione e lo
spettacolo performativo la fanno da padroni, Tour Indoor ci dona una possibilità alta e altra
di guardare all’essenziale. I 26 musicisti presenti sul palco sono la testimonianza che si
può fare musica seguendo solo il proprio talento e il proprio cuore, perché anche l’errore
può nascondere una propria unicità.

E, non meno importante, gli esseri umani sono al centro anche delle canzoni di tutto il repertorio di Bersani, il quale con instancabile sincerità rivela la verità che si cela nel profondo della sua anima e, quindi, di ciascuno di noi.

Testo di Maddalena Pagliarino

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