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Interviste

Rebecca, nuova enfant prodige della scena pop italiana tra Adolescenti e amori

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Uscito l’ultimo singolo di Rebecca Antonaci, nuova enfant prodige della scena pop italiana. La ragazza, classe 2004, ha lavorato nel mondo dello spettacolo partecipando al thriller “Il lato oscuro” a 12 anni e preparandosi ad apparire nel 2022 in due serie tv Rai e Mediaset; ha esordito nel mondo del cantautorato a fine 2020 con il singolo Sui tetti di Roma, seguito nel 2021 da Nella ruggine e dall’ultimo Adolescenti.

I tre singoli sono parte di un capitolo più grande, una storia d’amore con il ragazzo che, come da prassi, porta con sé talvolta incertezze, paure e mancanze. La chiusura di questo capitolo con Adolescenti volta pagina verso un altro capitolo, in arrivo nel prossimo disco (ormai quasi ultimato) di Rebecca. La ragazza propone tre singoli “testocentrici” con una scrittura tutto sommato matura e molto intimista, promettendo nel disco di trovare un equilibrio tra testo e musica d’accompagnamento.
Per quanto giovane Rebecca ha le idee chiare sul suo percorso artistico e professionale e le auguriamo il meglio in attesa dell’uscita del suo primo album! 

È uscito il tuo terzo singolo del 2021, Adolescenti. C’è un antefatto dietro questo singolo? Cosa racconta?

Il mio ultimo singolo “Adolescenti” ha una storia dietro; è un pezzo importante per me perché segna la fine di un capitolo musicale che racchiude anche “Sui tetti di Roma” e “Nella ruggine”. Questo capitolo parla della mia prima relazione (che sto ancora vivendo) con il mio attuale ragazzo e Adolescenti parla di alcune paure inerenti alla nostra relazione, della paura di perderlo, di mancanze.

Il videoclip, uscito il 30 giugno, è molto particolare: alterna primissimi piani con dettagli e particolari dell’ambiente circostante. Quanto ci hai lavorato? Come è nata l’idea?

Il video di Adolescenti è nato un po’ per sbaglio. Stavo andando a Pescara dal mio produttore per lavorare al disco e mi sono portata in viaggio una telecamera, mi sono detta “facciamo il video di Adolescenti come se fosse un viaggio” e mi sono ripresa in pullman, in stazione, per fare una cosa che sembrasse molto intima e spontanea.

Il tuo primo singolo, Sui tetti di Roma, è uscito a settembre dell’anno scorso. Quanto ti senti cambiata da quel momento, sia dal punto di vista professionale e artistico che personale?

Sui tetti di Roma è stato l’inizio della mia carriera musicale e mi sento molto cambiata da allora perché ho scoperto la mia vera identità musicale: Sui tetti di Roma e i singoli successivi erano incentrati sul testo, la musica è venuta dopo da sé, mentre invece per l’album ho deciso di dare importanza sia alla musica che al testo.

Hai lavorato anche nel mondo dello spettacolo, della TV e dei musical. Vuoi portare avanti sia la carriera da attrice che quella musicale in parallelo?

Il cinema è una mia grande passione, voglio assolutamente continuare a coltivarla, anche parallelamente alla musica.

Hai cominciato molto presto a lavorare negli ambienti citati prima: hai mai pensato di cambiare del tutto? Hai mai avuto dei dubbi su questo tipo di carriera?

No. Non ho mai pensato di cambiare carriera perché questo è quello che voglio fare, è sempre stato il mio sogno e spero di realizzarlo. Mi sento libera solo quando canto, scrivo e suono.

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