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Editoriali

Dua Lipa: la regina del pop internazionale arriva in Italia con un’unica data agli I-Days

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La regina del pop internazionale, Dua Lipa, arriva in Italia con una data da headliner agli I-Days di Milano, il 7 giugno 2025, all’Ippodromo Snai La Maura. Sarà l’unica tappa nel nostro Paese del “Radical Optimism Tour”, la tournée mondiale a supporto del suo ultimo omonimo album, il terzo in carriera per la cantautrice, modella e attrice britannica di origini albanesi-kosovare, uscito il 3 maggio 2024 ed entrato direttamente al n. 1 in 11 Paesi. Insomma, il live di Dua Lipa agli I-Days, già sulla carta, si annuncia come un appuntamento con la storia del pop.

Dal suo singolo di debutto del 2015, “Be The One”, e nello spazio di tre studio album, infatti, Dua Lipa ha ridisegnato il volto del pop e rilanciato generi quali la disco e la dance nel XXI secolo. Lo racconta un palmares da capogiro: vincitrice, tra il resto, di 3 Grammy per il Best Pop Vocal Album, Best New Artist e Best Dance Recording e di 7 Brit Awards, in 10 anni di carriera, Dua ha accumulato oltre 46 miliardi di stream e detiene il record di prima artista femminile ad avere due album con oltre 13 miliardi di stream ciascuno su Spotify.

I riconoscimenti parlano chiaro, ma quello che rende Dua Lipa una superstar, più che nei numeri o nei trofei sulla mensola del suo salotto, forse, sta nell’autenticità del suo fare musica, nella misurata eleganza di un’immagine alla quale non è impossibile relazionarsi e nell’unicità di una voce, magari non funambolica, ma sicuramente capace di veicolare un’emotività mai edulcorata, testi ammantati di empowerment femminile e ben radicati nel vissuto di una giovane donna contemporanea, fiera rappresentante della folta schiera degli immigrati di seconda generazione.

Nata il 22 agosto 1995, a Londra, da genitori immigrati in UK pochi anni prima dalla provincia albanese-kosovara di Pristina, Dua, influenzata dal padre, ex leader di una rock band, ha iniziato da piccolissima con il canto. Tornata, nel 2006, con la famiglia a Pristina, sarà proprio la sua passione per la musica a riportarla in Inghilterra, nel 2010, giovanissima e senza la famiglia, a seguito di un’amica dei genitori, per continuare gli studi alla prestigiosa accademia Sylvia Young Theatre School e cercare la propria strada nel music business.

Dopo la pubblicazione, nel 2012, di una prima demo su Sound Cloud di “Lions & Tigers & Bears”, fu scelta dallo staff di Simon Cowell per girare lo spot di lancio di “X Factor UK 2013”. Sono i primi passi di una carriera, che decollerà realmente solo nel 2015 con la hit “Be The One”, singolo di lancio del suo album eponimo, un esordio da record, contenente mega hit come “IDGAF” (oltre 1 miliardo e 600 milioni di streams solo su Spoty) e “New Rules” (oggi a più di 2 miliardi e 272 milioni di streams). Il disco, certificato doppio platino in Italia, l’ha resa la prima artista femminile nella storia dei Brit Awards a ottenere cinque nomination in un solo anno.

La consacrazione arriverà nel 2020, dopo la collaborazione riuscitissima con Calvin Harris in “One Kiss”, grazie “Future Nostalgia”. Vincitore di un Grammy, il secondo full lenght di Dua, contenente singoli di successo globale come “Levitating” (disco di diamante in US e canzone numero 1 della Hot 100 di Billboard del 2021), detiene il primato di album più longevo di un’artista femminile nella top 10 della Billboard 200 nel 2021. Numeri, ma con “Future Nostalgia” Dua Lipa, nel tentativo di trovare nuovi connotati per il suo stile, è riuscita a ridisegnare quelli del pop, restituendo alla disco revival la dignità del gesto artistico.

Difficile bissare, ma con “Radical Optimism” l’artista ha consolidato la sua posizione nell’Olimpo del pop mondiale. È il climax, per ora, di una parabola esaltante, iniziata da giovanissima, con le idee già molto chiare, e certamente non fortunosa, ma fatta di talento e di tanto lavoro, di fiducia nei propri mezzi e della capacità di mantenere i piedi per terra, anche quando al telefono ti chiama un certo Sir Elton John: «Vorrebbe parlarti di una collaborazione», ti dicono. Sì, perché tra le tante collaborazioni di Dua – da Madonna e Missy Eliot nel remix di “Levitating” firmato da The Blessed Madonna a Kylie Minogue nel remix di “Real Groove” targato Studio 2054, da Miley Cyrus in “Prisoner” a Calvin Harris e Young Thug in “Potion” – si conta anche quella con Elton John nel singolo “Cold Heart”.

Superstar sul palco e fuori, Dua Lipa, nel 2022, ha lanciato “Service95”, una piattaforma editoriale globale di stile, cultura e società, che ora comprende una newsletter settimanale, il Service95 book club e il podcast “Dua Lipa: At Your Service”, nominato da Spotify uno dei migliori podcast del 2022. Dopo essere apparsa su tutte le principali riviste di moda del mondo, da Vogue ed Elle a W e Dazed, testimonial di Patrizia Pepe nel 2017 e, oggi, di Chanel, Dua, nel 2023, ha co-progettato la collezione “La Vacanza” di Versace insieme a Donatella Versace. E poi c’è il cinema, da attrice nel ruolo di Barbie Sirena in “Barbie” di Greta Gerwig, per cui ha firmato anche il brano “Dance the Night”, e in quello di LaGrange in “Argylle – La super spia” di Matthew Vaughn.

Insieme a suo padre Dua ha, poi, dato vita alla Sunny Hill Foundation, un’associazione benefica in sostegno dei cittadini del Kosovo, destinata a fornire ai giovani artisti senza possibilità economiche luoghi dove potersi esercitare e far crescere la loro arte. Dall’iniziativa benefica, nel 2018, è nato il Sunny Hill Festival, che anche quest’anno, dal 1 al 3 agosto, porterà a Pristina grandi nomi del pop internazionale. Un amore quello di Dua Lipa per le sue radici, che le è valso diverse onorificenze, su tutte, la Medaglia Presidenziale di Merito del Kosovo, ricevuta nel 2016 «per meriti artistici e prestigio all’immagine del Kosovo».

È un personaggio pieno di chiaroscuri Dua Lipa, un po’ come la sua voce. A soli 29 anni la sua parabola potrebbe serenamente sembrare avere raggiunto l’apice, ma chissà quali altri assi nasconde nella manica la Nostra. Intanto, è da poco uscito “Dua Lipa Live From the Royal Albert Hall”, live album dal concerto con orchestra alla Royal Albert Hall di Londra: «È stato incredibile, ero esattamente dove dovrei essere, il più vicino possibile alla musica», ha raccontato Dua al “The Late Show with Stephen Colbert”. «Mi ha lasciato una sensazione meravigliosa riguardo alla direzione in cui, forse, vorrò muovere il mio prossimo passo». Interessante, ma per la sua unica data italiana agli I-Days di Milano, la promessa è ancora quella di una serata bollente nel dancefloor.

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