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Ciao2020: vi facciamo gli auguri dalla Russia

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In 34 anni (quasi 35) di vita non ho mai capito come mai l’insalata russa si chiami così, e credo non lo sappiano nemmeno i russi: una delle certezze che ho, però, è che abbiano un talento per il kitsch talmente spinto che riescono a trasformare in un capolavoro anche la cosa più brutta.

Il capodanno 2020 (la cosa brutta di cui sopra) è stato vagamente noioso per alcuni e soporifero per altri ma, grazie a YouTube, è stato scoperto un piccolo tesoro televisivo della Grande Madre Russia che, con ironia tendente al trash, ha ricostruito con maestria quello che poteva essere uno show degli anni ‘80 con Ciao2020, che vanta un’introduzione di circa 10 minuti in cui, se non parlate russo, l’unica parola che si capisce è italiansky.
Russia Beyond, però, ci viene incontro con una traduzione in cui ci spiegano che “Per tradizione oggi sarebbe dovuta uscire la puntata di Capodanno, ma per come è stato il 2020 abbiamo deciso di non girarla. Non c’era il desiderio, non c’era l’umore necessario, non ne avevamo le forze”, ecco che quindi si affidano ai colleghi italiani per riempire il palinsesto.

Prima cosa da dire: Ciao2020 è stato lo show ufficiale di capodanno in Russia, ed è un gioiellino di regia e cliché perché con tutti i nostri preconcetti sui russi chi siamo noi per lamentarci se ci prendono in giro se non parliamo altro che di pastasciutta, siamo fissati con l’Impero Romano e infiliamo la musica tenorile ovunque?

Detto questo: sul palco c’è chi mastica un italiano quasi perfetto, e poi ci sono quei momenti in cui si acchiappa una parola ogni quarto d’ora (ed è un quarto d’ora epico), tutto diretto dal meraviglioso  Ivan Urgant (per l’occasione trasformatosi in Giovanni Urganti con tanto di parrucca stile Ruggero De i Timidi) uno dei conduttori televisivi russi più famosi, e portato avanti da un gruppo di autori e attori che hanno scritto, composto e inventato tutto (più o meno) nella nostra lingua, pubblicità comprese (la più bella resta quella del detersivo Buono, ma non vi spoileriamo niente).

Dagli anni ‘70 agli anni ‘80, Ciao2020 è lo specchio perfetto della televisione commerciale italiana di quel periodo e spinge allo stremo ogni vizio che avevamo, e continuiamo ad avere.
Ci sono però momenti di bellezza unica, passiamo ad illustrarveli.

Non perdetevi la Guardia Svizzera che balla durante una delle prime canzoni, perché sarebbe un peccato mortale. A un certo punto appare il Papa che autorizza il nuovo anno a cominciare attaccando una presa a una ciabatta con qualche difficoltà tecnica, mentre gli attori vi augurano felicità, bellezza e disperazione. Mamma Maria dei Ricchi e Poveri viene suonata dai Piccoli Grandi (che in effetti ha tanto senso quanto il nome originale), che lo fanno per la gloria dell’Impero Romano. Scopriamo che in Italia ha moltissimo successo una serie tv che si chiama Le quattro puttane, ma le attrici sono più interessate a parlare di pasta che altro. La Dora, meravigliosa cantante di rosso vestita con dei capelli stile Hip Croods, canta con trasporto di quanto sia bello “inamorarsi, incrosciarsi, fulminarsi” e c’è chi le fa eco ricordando quanto sia piacevole “Perdere la tua testa”. Ah, e quando ci salutiamo, ovviamente, lo facciamo dicendoci “carbonara, Berlusconi” a vicenda.

Qui, da Music Attitude, pretendiamo un Ciao2021 anche per il prossimo Capodanno.

 

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