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Marco Giudici, “Io cerco per sempre un Bivio Sicuro”

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Mercoledì 7 dicembre è uscito “Io Cerco per Sempre un Bivio Sicuro” nuovo ep di Marco Giudici, pubblicato da 42 Records e presentato da minitour speciale (Panico Concerti) di quattro date in venue intime, scelte ad hoc dall’artista: partito il 9 dicembre dalla Palestra Visconti/Arci Bellezza a Milano, seguito dalla data al Fanfulla di Roma di giorno 11, per poi proseguire all’ Efesto di Bologna il 17 e infine un’ultima data all’Off Topic di Torino. Unprogetto speciale che noi di Futura 1993 abbiamo avuto modo di esplorare al Fanfulla di Roma. 

Un’opera particolare, perché particolare è la sua genesi: un lavoro nato infatti come una sorta di installazione diventata disco, “Io cerco per sempre un bivio sicuro” è stato registrato durante due session di recording aperte al pubblico, il 23 e 24 aprile 2022 presso Casa degli Artisti a Milano. In queste due intense giornate, 30 persone hanno potuto assistere all’intera nascita del progetto, partito come una lunga improvvisazione e suonato da Marco Giudici accompagnato da due talentuosi musicisti nonché stretti collaboratori e amici: Alessandro Cau e Adele Altro (AnyOther), che ha scritto e cantato insieme a Marco la traccia finale “Un bivio sicuro”. Il materiale registrato a Milano da Niccolò Fornabaio è stato poi mixato da Marco Giudici al Cabinessencedi Milano e da Giacomo Fiorenza alla Fonoprint di Bologna, dove il disco è stato anche masterizzato da Enrico Capalbo.

Per la presentazione di questo ep si è quindi voluta ricreare l’alchimia già sperimentata durante le registrazioni e, arrivati in orario al Fanfulla, troviamo subito sul palco gli strumenti del trio: un piano elettrico Wurlitzer, un octatrack, uno Yamaha vss30, un sassofono tenore, batteria e percussioni. L’atmosfera intima dello storico circolo Arci nel cuore del Pigneto permette senza problemi agli artisti di dialogare col pubblico prima del live e il locale inizia pian piano ad affollarsi.

L’inizio del concerto avviene quasi di nascosto, quando Marco Giudici programma l’octatrack suonando le prime lunghe note che resteranno alla base dell’intera prima esecuzione: dopo una manciata di minuti la formazione prende posto sul palco e inizia a suonare. Parte così il viaggio sonoro e musicale, con Giudici al centro, Cau alle percussioni (oltre alla batteria si trovano in postazione diversi piatti, cilindri e campane tibetane) e Adele al piano elettrico. Dal silenzio, con il primo brano “Io” si pongono le basi dell’improvvisazione che scorrerà nei prossimi minuti; il pubblico è religiosamente raccolto in silenzio in quello che sembra un vero e proprio rituale, di cui l’ascolto è alla base. I fruscii delle spazzole sul rullante, le leggere e ripetute note di piano elettrico e di tastiera riempiono la sala con un corposo tappeto sonoro ambient, mentre Marco Giudici e Adele Altro si scambiano il posto e Adele imbraccia il sassofono, portandoci così alla seconda “Cerco“. È il sax, infatti, il protagonista di questa sezione puramente “free” che accompagna il resto degli strumenti, Cau aggiunge velocemente elementi percussivi tra i colpi di bacchette e le risonanze delle diverse campane tibetane, ognuna con una sua intonazione, mentre Giudici adesso al piano elettrico crea la base armonica con accordi più – o meno – accennati. La voce, intesa come vero e proprio strumento, entra in gioco in “Sempre” grazie alle note cantate da Adele e Marco, prima brevi e sfuggenti adesso lunghe e sospese, come piccoli cori. Tra il pubblico c’è chi, totalmente immerso in questo mare sonoro, chiude gli occhi, come chi guarda curiosamente ciascun membro sul parco che, adesso più che mai, trasmette l’intesa reciproca che li lega durante l’esecuzione. Si arriva quindi all’ultimo brano del disco, la vera e propria canzone “Bivio sicuro“, scandita dai dolci arpeggi di piano elettrico e cantata da Marco nella prima strofa, con Adele nella parte centrale, fino alla conclusione dell’intero disco, in cui la sola voce di Adele ne cita il titolo, che è poi l’unione dei titoli di ogni traccia: “Io cerco per sempre un bivio sicuro, così che ogni scelta non sia quella sbagliata“.

Tra gli applausi del pubblico gli artisti ringraziano la sala e Marco Giudici racconta brevemente la nascita dell’album e la voglia di registrarlo nonostante sia nato come un flusso “senza né capo né coda“.  

Durante il resto del concerto sono state poi eseguite diverse canzoni tratte dal precedente album di Giudici “Stupide cose di enorme importanza“, pubblicato nel 2020, per concludere con il brano “Ottobre” di Alessandro Cau, tratto dall’album “Pororoca“.

Con “Io Cerco per Sempre un Bivio Sicuro” e la sua esecuzione, Marco Giudici ci accompagna in maniera sincera e spontanea nei suoi rifugi, tramite un viaggio in cui ogni tappa ha importanza e la cui meta prende necessariamente forma da ogni passo fatto, mettendo al primo posto l’esperienza completa di ascolto in un fil rouge che attraversa diversi e interessantissimi territori sonori.

Damiano Grasso

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