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Interviste

Little Pieces Of Marmalade, Ologenesi tra ricerca ed essenza musicale

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Little Pieces of Marmalade hanno fatto uscire un album bomba “Ologenesi”. I titoli non esistono realmente, sono solo canzoni numerate. Questo ci porta ad una caratterizzazione quasi antica quando si davano la numerazione ai sonetti, alle sinfonie etc. La musica in primo piano. Sono canzoni ma venite ad ascoltarle. Il disco è davvero qualcosa di nuovo nel panorama musicale italiano. Non uso la parola rock perché loro stessi mi hanno confessato di aver attinto più al mondo dell’elettronica che a quello del rock stesso. Questo nuovo lavoro arriva come un pugno diretto sulla mascella di chi lo ascolta, di chi si apre all’ascolto. Il disco è prodotto da Manuel Agnelli che non ha bisogno di presentazioni e distribuito su etichetta Vertigo
intervistarli è stato davvero come entrare in un mondo di suoni, in un mondo di totale musicalità e ricerca. Mi sono divertita e ho imparato a comprendere come si dovrebbe vivere di musica e con la musica. Meditate giovani virgulti, meditate…

I suoni che escono da questo disco sono una bomba che esplode in faccia, io sono datata e ci ho ritrovato sonorità pazzesche. Un punk che non esiste più, a tratti la folgorazione degli Area e a tratti la genialità di Finardi. Ma come lo avete partorito ‘sto disco?

Grazie, grazie, grazie. Non nasce in modalità sala prove ma in modalità registrare. In modalità incisione – catturiamo subito quello che stiamo suonando – Nasce direttamente in studio.

Dove sono, sono. Mi viene l’idea e corro a registrare?

Noi abbiamo un nostro posto, una nostra sala, un mini studio dove proviamo e registriamo. Ci siamo detti – mettiamo subito l’idea in registrazione e lavoriamo da lì. Paradossalmente lo abbiamo prima registrato e poi imparato a suonare live.

Fantastico! È partito di pancia e dopo ci avete messo la tecnica.

Si, esattamente. C’è stata, quasi, una genesi all’incontrario. Prima abbiamo beccato i suoni, abbiamo beccato il carattere, beccato il colore del disco. Poi, le parti, le strutture, i testi, gli accordi. Siamo partiti al contrario.

Cosa vi ha fatto scattare la molla per aver generato dei suoni così particolari che a volte sembrano davvero al contrario?

Non volevamo il suono da studio di registrazione. Volevamo anche essere un po’ l’anti moda, l’anti di quello che si sente oggi, l’anti di quella cosa suona così o quell’altra cosa suona cosà. Per certi versi, per questi suoni, ci siamo ispirati più a cose elettroniche che a cose rock. Non usare gli amplificatori. Usare la batteria con compressioni estreme in modalità drum machine.

E tutto ciò si sente perché è un album che ti porta indietro nel tempo e contemporaneamente ti proietta nel futuro.

Grazie mille

Ho letto, ovviamente non è detto che tutto quel che si legge è vero, che vi siete chiusi in sala cercando anche una certa indifferenza verso quello che stava accadendo nel mondo. Ovvero, fate tutti come vi pare noi ora dobbiamo suonare. È vero che avete davvero chiuso il mondo fuori?

Forse è proprio quello che ci permette di sperimentare ed essere concreti in quello che facciamo invece di perdere tempo. Ci dedichiamo tantissimo alla musica. Stiamo sempre in sala prove, in studio. C’è pure il fatto, ormai assodato, che in Italia le cose arrivano sempre due anni dopo rispetto alla loro nascita in Inghilterra o in America. È una domanda che ci facciamo un po’ tutti, una cosa esplode in quei paesi e in Italia arriva anni dopo. Noi crediamo poco che il rock sia davvero esploso in Italia. Noi ci siamo chiusi e per questo non c’è contaminazione. Non andiamo a prendere riferimenti moderni, facciamo le cose anche sbagliate e anche sbagliando però uniche come ci piace a noi.

La domanda però nasce spontanea. Ad un certo punto l’album è finito e voi siete usciti fuori dal vostro bunker musicale e quando è successo che effetto vi ha fatto il mondo che avete trovato fuori?

Noi abbiamo registrato il disco e poi lo abbiamo messo in pausa per tempi discografici e fatto uscire adesso ad ottobre in realtà era pronto da aprile e visto che l’attesa era lunga abbiamo accettato la proposta di Manuel di seguirlo in tour. Quindi si, siamo usciti fuori ma aspettando ottobre.

invece tutte le tematiche sociali che avete lasciato fuori in un mondo che sembra cambiare velocemente sotto il nostro naso ma che in realtà ci ripropone vecchie storie, come le vivete sia a livello personale che musicale?

Il discorso pandemia ha generato caos e il periodo storico non può lasciarci indifferenti anche se ci si chiude dentro lo studio. Noi cerchiamo di fare quello che ci piace e adesso non vediamo l’ora di suonare nei clubs.

E finalmente ora parte il vostro tour! Prima data?

21 ottobre a Treviso

Si parte da Treviso per motivi tecnici o altro?

A noi hanno detto Treviso e Treviso sia!

Parliamo del tour trascorso sul palco con Manuel Agnelli. Inutile chiedervi come sia andata e che bella esperienza sia stata. Ma ve lo chiedo ugualmente!

È andata bene, è stato fico. Ci ha fatto crescere parecchio. Suonare diciassette live con date molto vicine tra loro ma distanti nei luoghi comporta anche tantissime ore di viaggio e anchequesto ha fatto parte di una bellissima esperienza. Manuel spacca live!

Com’è Manuel nella vita privata?

Noi, sin dai tempi di XFactor, non lo abbiamo mai visto come “IL Manuel Agnelli” il musicista incredibile con l’incredibile carriera. C’è sempre stato un rapporto uno a uno. Non si è mai messo sul piedistallo con noi, anche quando ci ha prodotto il disco quando era giudice. È sempre stato un dialogo da persona a persona, da musicista a musicista, da amico ad amico e questo fin da subito. È per questo che continuiamo a sentirci e a lavorare insieme.

Lavorando a questo album avete cercato la vostra vera identità.Mi piacerebbe conoscerla, mi piacerebbe conoscere Daniele e Francesco al di là della musica.

Al di là della musica c’è tanta musica. Alla fine, anche quando siamo partiti per fare quel percorso televisivo e poi il disco non è che abbiamo rinunciato a molte cose perché siamo sempre stati dentro questo circuito. Anche prima di tutto ciò, nel nostro paesino e nelle nostre Marcheanche quando si facevano altri lavori, c’è sempre stata la musica come fetta più grossa. Tutte le energie si sono sempre concentrate sulla musica. Ora che ci possiamo dedicare completamente alla nostra passione ci vogliamo prendere una fetta di torta ancora più grossa. Non ci si accontenta mai, siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni, cerchiamo sempre di scrivere cose nuove e crescere da quel punto di vista lì. Portare la tua musica in live tour e ogni volta rinnovare il tutto. Cerchiamo di essere sempre diversi sul palco e questo è il nostro cerchio, il nostro flusso che si è fatto da dieci anni.

Quindi voi siete fatti di musica, la vostra essenza è la musica?

Si, si, si totalmente! Appena si hanno due soldi ti compri la chitarra nuova, la batteria nuova, l’effetto nuovo etc. 

C’è spazio per l’amore?

(Silenzio e poi una fragorosa risata ndr.)

Domanda gossip?

Ma no! Mica voglio sapere come, dove, quando e perché! C’è spazio per l’amore?

(Non smettiamo di ridere ndr.)

Certo che si, altrimenti a quest’ora eravamo impazziti!

Diciamo che l’essenza fatta di musica porta ad avere una parte più romantica?

Ovviamente si

Torniamo alla musica. Cosa ci dobbiamo aspettare da questo tour?

Se adesso anticipiamo qualcosa dopo nasce un’aspettativa. Non crediamo di volerlo anticipare a parole…non perché crediamo che porti sfiga ma… Sicuramente saremo noi due sul palco, ci saranno luci in più e stiamo studiando qualcosa di decisamente più figo. 
Non è che vogliamo essere stronzi e non dirtelo! (ridiamo di gusto ndr)

Quando si spengono le luci, quando finisce il concerto, quando dovete fare pausa perché siete stanchi sicuramente ascolterete musica diversa dalla vostra. Cosa amate ascoltare?

Quando siamo sul disco in fase di creazione e mixaggio non ascoltiamo nulla di diverso se non quello che stiamo facendo. Quando finiamo il disco parte invece la ricerca e la sperimentazione anche nell’ascolto. A quel punto sentiamo veramente di tutto. Si ascolta la trasmissione “Battiti” in radio perché so che ha delle proposte sempre interessanti e ricercate con molti spunti creativi. 

Voi siete sempre alla ricerca di qualcosa?

Si!

Questa ricerca deve portare al tesoro e poi finisce la ricerca o parliamo di una ricerca infinita?

L’obiettivo nostro è che ogni album sia diverso. La ricerca è impossibile che finisca perché anche involontariamente si ascoltano cose nuove o hai l’amico che ti fa ascoltare un demo, l’orecchio in realtà è sempre al lavoro.

Quindi una ricerca che parte dall’orecchio dal cuore e anche dall’esperienza visto che, ormai, suonate insieme da tantissimo tempo e questa stessa esperienza vi avrà fatto fare ricerche ogni volta diverse.

Si sono dodici anni. Si condividono un botto di esperienze e per osmosi, alla fine, hai gli stessi gusti etc

Bene! Siccome a questo punto della nostra chiacchierata sembrate un po’ Romeo e Giulietta voglio sapere se litigate e per quali motivi?

Noi litighiamo sempre e su tutto! Per gli orari, i ritardi…

Chi è il ritardatario?

Tu- No, pure te- (si ride di gusto ndr) 
Frankie non lo ammette ma anche lui è ritardario
Poi non so, litighiamo per le donne? No, per le donne no. I soldi? Ma va!

Avete un biglietto per qualche concerto già acquistato o che vi piacerebbe andare a vedere?

In realtà no perché in periodo di tour è difficile prevedere se si riesce ad andare o meno a vedere un concerto. Magari si prende un biglietto e finisci per non andarci.

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